E’ giunta l’ora per esclamare, tutti insieme appassionatamente, FINALMENTE !!! La costante battaglia, durata per più di un anno, contro i “perfidi barbari” invasori stranieri è giunta al termine, con una vittoria totale e senza alcun rimpianto. In un solo colpo, gli “stranieri” che avevano avuto l’ardire e l’onore di reggere le sorti della nostra “beneamata” Juve Stabia, sono letteralmente scappati via. A distanza d’anni (l’ultimo fu Paolo D’Arco) la compagine che rappresenta degnamente la città delle acque, ritorna nelle piene ed ambiziose mani di un vero stabiese. Signore e Signori, amiche ed amici, cronici innamorati di fede gialloblè, ecco a voi “uno di noi”: Franco Giglio. Seppur supportato da un gruppo di dirigenti stabiesi, il Giglio, che tanto sognavi ed invidiavi ad altrui bandiera, è divenuto il “benedetto” numero uno della “vecchia” e mai doma Signora del calcio campano. Nonostante gli sforzi profusi dalla parte amministrativa della città, nonostante gli attestati d’affetto elargiti dalla storica e rivalutata fetta della tifoseria, nonostante tutto e tutti, Franco Giglio ha fortemente voluto l’investitura di presidente della Juve Stabia. Volere è potere, ma volere è anche amore!!!. Difatti, solo quando Giglio ha scrutato nel profondo del suo cuore, ha ritrovato lo spirito combattivo, la voglia di primeggiare in un sogno mai accantonato…”far volare sempre più in alto” quella squadra che il mai dimenticato papà, Antonio, da piccolino gli aveva narrato tra indelebili vittorie ed amare sconfitte. In poco più di due mesi, Giglio ha da subito imposto il nuovo ordinamento comportamentale e dirigenziale della rinnovata Juve Stabia. Tralasciando, solo momentaneamente, tutti gli aspetti collaterali e collaboranti, il “Presidentissimo” ha dato le direttive al capitano Amodio per cercare sul mercato quegli atleti vogliosi di vestire la centenaria casacca gialloblè. Grazie Presidentissimo che hai restituito credibilità e futuro ad un calcio stabiese oramai destinato ad un lento e costante “collasso”. Un Giglio in prima linea, un Giglio senza limiti, un Giglio pronto da subito a gettare il guanto di sfida a tutte le partecipanti al raggruppamento centro-meridionale di questa Prima Divisione. Un Giglio che da subito mette su una rosa di atleti di primo ordine. Pochi ma validi giovani al supporto di esperti “campioni” di questa indecifrabile categoria, da Ametrano ad Amore, passando attraverso la sicurezza difensiva di Brunner ed al “fantastico” tridente, tutto cuore, grinta e fantasia formato da Rastelli, Biancolino e Grieco. Signore e Signori la blasonata Juve Stabia è ritornata con un presidente che da subito ci appare come un suggestivo mix, catturato da una storia caratterizzata da incredibili vittorie. Un presidente che è unico nel suo modo di intendere il calcio ma in perfetta sintonia con i sogni della immarcescibile “torcida gialloblè”. Un presidente nato per vincere. Un presidente in grado di stare tra la gente, come fu capace di fare Don Peppe Abagnale, un presidente che già in estate pone le basi per presentarsi al via con l’etichetta di favoriti, proprio come amava fare Don Roberto Fiore. Un Giglio a metà tra Abagnale e Fiore, un Giglio che si appresta a superare entrambi. Un Giglio che la Castellammare tutta non dovrà mai lasciare da solo, anzi che dovrà supportare a 360°. In che modo? Potrebbe chiedere il solito diffidente di turno!!!. La risposta è quanto mai semplice ma variegata. Dalla parte amministrativa a quella sociale, ognuno dovrà remare nella stessa direzione per affrontare, nel modo più fiero, un lungo viaggio ricco d’insidie. Da questa domenica sino all’ultima, lo stadio San Marco (pardon Romeo Menti) ha l’obbligo di essere gremito e di trasformarsi in quell’uomo in più che nel pianeta calcio in pochi vantano di avere. E allora? Forza Giglio, Forza Juve Stabia, Forza Stabiesi veri…la tanto attesa rinascita è arrivata, aBBracciamola! (Giuseppe Mercatelli)
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»