Marco Paoloni
Clamoroso, ma vero, Marco Paoloni, il portiere del Benevento che domenica ha conquistato la palma di migliore in campo disinnescando il calcio di rigore di Giorgio Corona e volando a respingere all'ultimo minuto una conclusione di Andrea Raimondi diretta all'incrocio dei pali, è stato arrestato dalla polizia nell'ambito dello scandalo calcioscommesse appena scoppiato. L'inchiesta "Ultima Scommessa" è nata dalla partita di calcio di Prima Divisione Cremonese-Paganese disputata il 14 novembre 2010 e ha portato in carcere 7 persone e costretto ai domiciliari altre 9 tra cui l'ex giocatore della Nazionale Beppe Signori. Gli indagati sono 28 tra cui calciatori ancora in attività come Cristiano Doni. Durante l'incontro di calcio Paganese-Cremonese, è stato spiegato oggi in conferenza dal procuratore Roberto di Martino, dal questore Antonio Bufano e dal capo della Squadra mobile Sergio Lo Presti, si sentirono male cinque giocatori della Cremonese e un collaboratore. Dalle analisi decise dalla società Cremonese ed eseguite al Policlinico San Matteo di Pavia, si rilevarono nelle urine tracce di Lormetazepam, sostanza rientrante tra i farmaci contenenti benzodiazepine. Il direttore generale Sandro Turotti della Cremonese portò i risultati delle analisi in questura a Cremona e denunciò l'episodio. Turotti mise la polizia al corrente di voci su Totonero proprio in occasione della partita Cremonese-Paganese che avrebbe avuto una quotazione da 1 a 6. Da allora partirono le indagini e vennero disposte intercettazioni telefoniche che rivelarono "l'accanita propensione del portiere Paoloni - a quel tempo fuori rosa e in prestito al Benevento - a fare scommesse sportive con particolare riguardo agli incontri di calcio e attività che venivano realizzate con la intermediazione di Massimo Erodiani, organizzatore di scommesse insieme con Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona". Erodiani e Pirani erano in collegamento con i gruppi di scommettitori milanesi, bolognesi (con a capo Beppe Signori) e gruppi di stranieri (slavi e zingari). Il portiere della Cremonese e poi del Benevento Paoloni a un certo punto non riuscì più a controllare i risultati delle partite truccate, fece perdere molto denaro ai gruppi di scommettitori e diventò oggetto di una tentata estorsione. Nelle intercettazioni compaiono frasi con minacce di morte nei suoi confronti. Prima o durante la suddetta partita Cremonese-Paganese, alcuni calciatori avrebbero ingerito un farmaco "appartenente alla famiglia delle benzodiazepine, utilizzate contro i disturbi di ansia e del sonno". Uno di loro, dopo il match, ebbe anche un malore e perse "il controllo della propria vettura". Lo si legge nell'ordinanza del gip di Cremona, Guido Salvini, a carico di 16 persone per la vicenda delle calcioscommesse. L'inchiesta, come si legge nella misura, è nata proprio "da un evento inusuale avvenuto dopo la partita Cremonese -Paganese". Un responsabile della Cremonese, infatti, denunciò che "durante e dopo la partita ben cinque giocatori", tra cui il capitano della Cremonese Andrea Zanchetta "ed un collaboratore dello staff avevano contemporaneamente accusato seri malesseri ed una situazione di "annebbiamento", tali da pregiudicare sensibilmente il rendimento sul campo". Emergeva, scrive il gip, "già dai primi accertamenti che la sostanza poteva essere stata ingerita dai giocatori solo attraverso l' acqua o il the a loro disposizione negli spogliatoi e durante la partita". E dalle intercettazioni veniva alla luce "il coinvolgimento in tale specifico episodio del portiere della Cremonese Marco Paoloni". Addirittura, si legge ancora, "uno dei giocatori, Gervasoni Carlo, nel rientrare a casa dopo la partita aveva, a Casei Gerola, proprio in ragione di tale stato di malessere, perso il controllo della propria vettura, tamponato quella che lo precedeva ed era uscito di strada provocando fortunatamente solo danni al proprio mezzo e ad altri".
La Lega Pro, venuta a conoscenza dello scandalo, si costituisce parte civile alla luce "delle notizie di agenzia di stampa pervenute su presunte irregolarità in alcune partite" del campionato. "Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli - si legge in una nota - ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i responsabili per il danno di immagine subito e a tutela della regolarità dei campionati".
Sono diciotto le gare sotto inchiesta. Si tratta per la maggior parte di partite di Lega Pro Prima Divisione (girone A e B), ma anche di serie B e un incontro di serie A (Inter-Lecce). Come rende noto Agipronews, l'elenco comprende Cremonese-Spezia del 17 ottobre 2010 (2-2), Monza-Cremonese del 21 novembre 2010 (2-2), Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010 (2-0), Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011 (1-1), Benevento-Viareggio del 13 febbraio 2011 (2-2), Livorno-Ascoli del 25 febbraio 2011 (1-1), Verona-Ravenna del 27 febbraio 2011 (4-2), Benevento-Cosenza del 28 febbraio 2011 (3-1), Reggiana-Ravenna del 10 aprile 2011 (3-0), Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011 (1-1), Taranto-Benevento del 13 marzo 2011 (3-1), Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011 (3-0), Inter-Lecce del 20 marzo 2011 (1-0), Alessandria-Ravenna del 20 marzo 2011 (2-1), Benevento-Pisa del 21 marzo 2011 (1-0), Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 (1-1), Siena-Sassuolo del 27 marzo 2011 (4-0), Ravenna-Spezia del 27 marzo 2011 (0-1). Oltre a queste partite, sotto la lente degli inquirenti ci sono almeno un'altra quindicina di incontri sospetti.
Ben quattro dunque i match indagati che interessano il Benevento. Un autentico fulmine a ciel sereno per i sanniti a quattro giorno dalla semifinale di ritorno dei Play-Off contro la Juve Stabia.
Base Popolare Democratici e Prograssisti, dopo l'ennesima critica di immobilismo alla maggioranza del sindaco Vicinanza,annunciano il loro "passo laterale".