Finalmente ci siamo. Il tanto atteso giorno dello storico derby campano è alle porte, tra poche ore lo stadio Romeo Menti si presenterà nella sua "veste" migliore.
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Finalmente ci siamo. Il tanto atteso giorno dello storico derby campano è alle porte, tra poche ore lo stadio Romeo Menti si presenterà nella sua “veste” migliore. In migliaia sugli spalti, in migliaia a sospingere le Vespe verso la vittoria, in migliaia a sostenere i fantastici ragazzi del maestro “condottiero” Pierino Braglia. Si annuncia un sabato da grandi, un sabato dove i battiti del cuore si trasformeranno in un continuo, incessante ed assordante ritmo di solo e vero amore. Un ritmo senza eguali, un ritmo che solo “noi” stabiesi possediamo sin dalla nascita. Quel ritmo che prende vita dall’anima gialloblù, da un credere per quei colori che dal 1907 inorgogliscono la città delle acque, la città del castello, la città che vive anche e soprattutto di calcio. Un appuntamento storico, non tanto per la posta in palio. Difatti non si tratta di una sfida scudetto, di una sfida per la promozione ma di una sfida tra formazioni campane che stanno onorando, seppur con ambizioni diametralmente opposte, la serie cadetta. L’intero Pianeta, via satellite, guarderà l’evento, guarderà gli stabiesi sugli spalti, ammirerà capitan Scognamiglio e soci nell’assalto imperioso ai “molossi”. Occhi del mondo, occhi dei tanti stabiesi che vivono altrove e che in queste occasioni si ritrovano, seppur per soli novanta minuti, insieme ai propri amici “lontani”. Un derby che non è la solita gara di campionato, la solita “partita” da vincere, la solita battaglia da serie B. Dopo gli episodi poco edificanti dell’andata, le telecamere dell’opinione pubblica avranno obiettivi puntati sia sulla città che sui sostenitori gialloblù. Obiettivi che in modo spietato, spesso volutamente strumentale, scruteranno tutto e di più, per poi lasciarsi andare a giudizi e commenti molto particolari. La Castellammare sportiva, la Castellammare civile è consapevole di tutto questo. Da anni oramai la violenza non appartiene più ai nostri immensi tifosi, il cambio generazionale, il cambio di mentalità è avvenuto da tempo. In Italia non vi è tifo che sia paragonabile a quello per le Vespe. La nostra è sana passione, la nostra è vera fede, la nostra è superiorità culturale in questo “isterico” mondo del calcio. Dalle capitali blasonate del nord, non c’è più niente da cooptare, anzi “venghino” i piemontesi, i lombardi, i veronesi a Castellamare, “venghino” per imparare che nel sud vi è un’isola calcistica felice e sorridente. Un isola che trasforma lo stadio in un tetro di colori, di emozioni, di enfasi e di purissima fede calcistica. “Venghino” anche i “forti poteri” gestionali del calcio a gustarsi lo spettacolo e, perché no, ad imparare che anche un evento “caldissimo” si può gestire con il solo credo per la vittoria sportiva da ottenere sul verde rettangolo di gioco e sugli spalti. Castellammare è pronta, Castellamare è civile, Castellammare è ospitale, Castellammare è già da massima serie, Castellammare…..VINCERA’!
Giuseppe Mercatelli
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