Mister Walter Alfredo Novellino
Monzon è pronto a restare sul ring. In attesa di conoscere le valutazioni dei fratelli Langella sul proprio operato ed ascoltare i programmi futuri, mister Walter Alfredo Novellino si dice disponibile a restare alla guida della Juve Stabia ereditata nel finale di campionato da quel Sandro Pochesci che in poche settimane aveva letteralmente distrutto la straordinaria opera di pragmatismo ed efficacia di Leonardo Colucci. «Ho preso la squadra quando era ai margini della zona playout – ha spiegato il tecnico al Corriere dell’Umbria –, siamo stati bravissimi a raggiungere i playoff in 5 partite. Abbiamo lavorato bene e ciò mi dà soddisfazione. Personalmente, più lavoro e più mi sento meglio, il campo mi fa sentire vivo, giovane. Continua ad aggiornarmi continuamente, non passo il tempo soltanto a passeggiare nel verde. Registro le partite delle squadre che mi piacciono, tra le altre Atalanta e Torino. Il tempo della pensione non è ancora arrivato. Ho un buonissimo rapporto con il presidente Langella, non mi dispiacerebbe continuare. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni». La società, consapevole di dover riaccendere i cuori dei tanti appassionati delusi dalle ultime due stagioni, sa di dover scegliere con cura maniacale le prossime mosse per non correre il rischio di registrare un crollo alla voce abbonamenti. Sui social, infatti, regna sovrano soprattutto il malcontento di chi un anno fa decise di sposare i colori gialloblù sin dalla prima fase per poi vedersi sedotto e abbondonato al netto di una campagna acquisti ben al di sotto delle aspettative, tant’è che, dopo la querelle Eusepi, si riuscì ad ingaggiare, solo a mercato chiuso, gli svincolati Zigoni e Santos. Due attaccanti che, come era logico che fosse non avendo svolto il ritiro precampionato, hanno poi impiegato tempo per entrare in condizione. Non bastasse ciò, il venezuelano a gennaio ha prima fallito un rigore con il Monterosi che ha fatto da sliding doors della stagione e ha poi deciso di lasciare l’Italia. Errori tecnici e di valutazione da parte della dirigenza che, al netto del programma triennale il cui inizio è stato troppe volte posticipato seppur per responsabilità condivise con le precedenti gestioni, hanno creato intorno ai colori gialloblù un disinteresse collettivo mai tanto diffuso in passato. Chiunque sarà il prossimo condottiero, che sia Novellino o altri, dovrà essere in grado di generare nei propri uomini un sentimento di attaccamento alla maglia che possa far sentire la tifoseria nuovamente orgogliosa dei propri colori. Nel calcio, poi, si vince e si perde e il crollo di formazioni sino a pochi anni fa in serie A come Crotone, Benevento e Brescia, tutte ai nastri di partenza del prossimo campionato di C, lo dimostra. Il tutto senza scomodare il Carpi, addirittura fallito, e quell’Alessandria che, da neoretrocesso dalla cadetteria, quest’anno si è salvato solo ai playout. Non follie dunque, ma una squadra che lotti onorando il glorioso vessillo stabiese in tutta Italia come per l’ultima volta è stato con mister Padalino. Se il passato insegna, riaprire l'album dei ricordi potrebbe essere incredibilmente utile.
«Per 60 minuti abbiamo giocato una buona partita contro una grande squadra, nel finale ci saremmo dovuti comportare diversamente». Pierobon. «In serie B non puoi abbassare la guardia, ora testa al Cosenza»
