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Juve Stabia - Mister Capuano a Passione Gialloblu. «Castellammare è casa mia, emozionante l'accoglienza riservatami con il Rieti»

«Avellino, Cavese e Juve Stabia rappresentano pagine importanti della mia carriera, con le vespe ho vissuto momenti indimenticabili come il pareggio di Terni»

tempo di lettura: 2 min
di Aurora Levati
21/10/2020 21:02:40

Ieri sera è stato ospite di "Passione Gialloblu", programma di Stabia Channel che va in onda il martedì alle ore 21, mister Ezio Capuano, che ha seduto su tantissime panchine di Serie C tra cui quelle di Avellino, Juve Stabia e Cavese.
«Ho vissuto tre anni a Cava De' Tirreni. E, ho dei ricordi bellissimi. Così, come li ho di Castellammare e di Avellino. Lunedì sera ho assistito al derby. Mi sono divertito molto. Ho visto una squadra ben messa in campo e un bel tipo di calcio. Complimenti al direttore Ghinassi e a mister Padalino che hanno costruito una gran bella squadra».
«Il momento più bello a Castellammare? Sono veramente tanti i momenti. Il primo anno avevano una squadra costruita all'ultimo su cui nessuno riponeva molte speranze. Invece, abbiamo smentito tutti facendo un buonissimo campionato. Tra i tanti momenti ricordo la partita di Gallipoli. Siamo andati a San Benedetto con molti squalificati. È facile ricordare la vittoria del derby con l'Avellino o con la Salernitana. La partita che porto nel cuore è quella di Terni. E, non fatemi aggiungere altro. Abbiamo pareggiato al 92' con la rete di Baclet. Nella vita ci sono tante situazioni che possono esulare dal terreno di gioco. A Castellammare sono stato benissimo. E, la sento casa mia. Un ricordo indelebile è sicuramente il mio arrivo con il Rieti con la tifoseria intera che mi acclamava. Per uno come me, che vive di passioni, di calcio e di sentimenti, queste sono le cose più belle».
«Spero di tornare presto in panchina. La personalità e libertà di pensiero dovrebbe albergare negli esseri umani in un mondo pieno di ipocrisia. Il fatto del personaggio mi ha dato visibilità da un lato, ma dall'altro ha offuscato e offusca tuttora le mie qualità di allenatore. Il lavoro che è stato fatto in questi ultimi 6/7 anni con il mio staff non è stato apprezzato come avrebbe meritato. Oltre a quello che abbiamo fatto, abbiamo valorizzato moltissimi giovani. Meritavamo e meritiamo di più. Ma, va bene lo stesso. La mia dignità non la vado a barattare con nulla. In questo periodo ho fatto una risoluzione ad Avellino per andare a Foggia. E, dopo pochi giorni, ho rescisso anche con il Foggia, che è una grandissima piazza. È una cosa che non avrebbero fatto in molti. Questo mestiere lo devi sentire tuo. Perché ho bocciato il Foggia? Non c'erano le condizioni per andare avanti. Nonostante sia una grandissima piazza, il modo di far calcio della società era ed è troppo distante dal mio».
«Arezzo? È vero, abbiamo parlato ma non c'erano le condizioni. Dopo quello che è accaduto a Foggia, la scelta deve essere ponderata».

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