La Juve Stabia chiama a raccolta i tifosi. Le vespe di Guido Pagliuca, sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria sul Bari, si preparano per la seconda sfida casalinga consecutiva. Al Menti è atteso il Cosenza, ultimo della classe, ma avversario da non sottovalutare, considerato il successo dei lupi sulla Carrarese. Obiettivo dei gialloblù, centrare il secondo successo tra le mura amiche e avvicinarsi sempre di più alla salvezza. Una sfida, che sarà vista con occhi diversi da Alessandro Ambrosi. L’ex giocatore, portatore nel corso della sua carriera di entrambe le casacche, è stato a nostra disposizione per rispondere alle seguenti domande:
La Juve Stabia è reduce da un'importantissima vittoria sul Bari: 36 punti e quinto posto in classifica. Come valuti il campionato delle vespe?
Sicuramente è stata un’ottima vittoria contro una squadra importante come il Bari, confermandosi una realtà importante di questo campionato. Avendo superato il mese di gennaio e trovandosi in quella posizione, credo che sia una candidata ai play-off. Magari ci sarà qualche sorpresa, non avendo alcuna pressione dalla piazza. Quest'ultimo è un aspetto molto importante. Quello che farà sarà tanto di guadagnato e spero possa finirlo nel migliore dei modi.
Il Cosenza sta provando a rialzare la testa: vittoria in casa sulla Carrarese e desiderio di macinare punti per allontanarsi dai bassi fondi della graduatoria. Come giudichi il campionato dei lupi?
Il Cosenza viene da campionati anonimi. Sicuramente grossi problemi con la dirigenza, problemi che non fanno bene al gruppo. Un altro campionato difficile, dove si trova a lottare per non retrocedere e mantenere una categoria importante per una piazza come Cosenza. Mi auguro che i lupi possano venirne fuori e centrare una salvezza tranquilla, risolvendo poi tutti i problemi societari e affrontando campionati tranquilli.
Un occhio al passato: con la Juve Stabia in due anni consecutivi hai collezionato più di 20 gol, dalla C2 alla C1. Il ricordo più bello di Castellammare?
Ho trascorso un anno e mezzo molto molto bello. Ero reduce dall'esperienza a Pisa. Pur non giocando tante partite per un infortunio, l’anno successivo ricordo la doppietta contro il Perugia in casa. Avevamo la sensazione di avere un gruppo fortissimo, che se fosse arrivato fino alla fine e non fosse stato smantellato a causa delle vicissitudini che attanagliarono il presidente D’Arco, che reputavo una grandissima persona, onesta come ce ne fossero nel mondo nel calcio, credo che avrebbe raggiunto importanti obiettivi.
Nel 2007/08 sei stato uno degli eroi dell'allora Fortitudo Cosenza: vittoria del campionato e promozione in C2. Il ricordo più bello?
La mia annata a Cosenza è stata un po’ travagliata. Realizzai il primo gol della squadra in campionato. Anche lì uno squadrone allestito per il salto di categoria, ma anche lì subì un infortunio che non mi permise di giocare, se non la parte finale del poule scudetto. Ma vincemmo un campionato alla grande con una squadra che, anche senza il mio contributo, riuscì a centrare la promozione. Una squadra che era al dì fuori del campionato di D. Fu il primo anno di Mimmo Toscano, che da lì si lanciò in un’ottima carriera. Anche se, per tanti motivi, sicuramente non fui un protagonista di quell’annata felice.
Domenica il confronto tra le due ex squadre, provenienti da situazioni completamente diverse. Che partita ti aspetti?
Sicuramente la Juve Stabia è favorita, ma mai nulla è dato per scontato. Il Cosenza non deve regalare niente: devono guadagnare centimetri su centimetri e non lasceranno sicuramente nulla sul campo. Sarà sicuramente una partita difficile, dove chi avrà più voglia e non si tirerà indietro riuscirà a portare a casa il risultato. Al di là del pronostico, mi auguro che sia una partita corretta, leale e che entrambe le squadre raggiungano gli obiettivi prefissati.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»
