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Juve Stabia - Braglia rilancia Caserta: ''Capitano vero, sabato gli sarà confermata la fascia. Mbakogu giocherà solo da punta centrale''

"Abbiamo atteso troppo i veterani, ora giocherà chi sta meglio. Fabio si è allenava con straordinaria intensità anche quando sapeva di andar via, un uomo del genere non può non esserci utile. Ai tifosi chiedo di supportarci a prescindere dai risultati, la Lega Pro sarebbe inevitabile se ci disunissimo"

tempo di lettura: 4 min
di Stefano Sorrentino
27/09/2012 19.10.05

Mister Piero Braglia

La rivoluzione maremmana ha prodotto i frutti sperati. Mister Piero Braglia accantona l'amarezza per la vittoria sfuggita nei minuti finali godendosi una prestazione finalmente positiva dopo le ultime prove incolori. È un tecnico toscano dai due volti, raggiante per il gioco ed in contemporanea allergico ai facili entusiasmi. Allo Zecchini si è sicuramente vista la vera Juve Stabia, capace di pressare gli avversari per poi ripartire in contropiede. Da una di queste ripartenze è arrivato il gol a porta vuota di Acosty su assist dell'ottimo Mbakogu: "In Toscana abbiamo disputato la nostra partita ed è ciò che mi preoccupa - spiega il trainer gialloblù -, in questa fase perdiamo quando giochiamo male e non vinciamo quando siamo superiori all'avversario. Su questo dobbiamo lavorare, capire che quando passiamo in vantaggio dobbiamo difendere con la giusta cattiveria agonistica. Una vittoria servirebbe a sbloccare mentalmente questa squadra, purtroppo la squalifica non mi ha permesso di dare le giuste indicazioni ai ragazzi, tant'è che nel finale ci siamo abbassati troppo senza sfruttare le praterie offerteci. Esser costretto a guardare le partite dalla tribuna è terribile, mi sono visto costretto a star lì senza poter aiutare i miei uomini in difficoltà. Per tal motivo ho delegato i più esperti come Mezavilla, Genevier e Caserta, a loro è stato affidato il compito di riportare in campo il mio pensiero. Isetto è esperto, è semplicemente penalizzato nel trasmettere grinta dal tono di voce". Un Mbakogu che schierato da punta centrale è riuscito ad esprimere il suo potenziale sfornando una prestazione maiuscola: "Di Jerry non voglio parlare, preferisco che siano alcuni suoi compagni a fargli comprendere determinate cose. Quando lo schiero in posizioni diverse è come se avesse un blocco psicologico che lo porta a restare fuori dal gioco. Ho deciso che in futuro giocherà solo da prima punta, altri ruoli lo penalizzano troppo. Anche Acosty ha giocato bene, deve solo comprendere che non basta un singolo guizzo per rendere una performance lodevole. Quando lo capirà potrà diventare un ottimo elemento". La nota stonata arriva dai cosiddetti senatori, quelli che l'anno scorso hanno contribuito alla scalata delle vespe sino a giungere ad un passo dai Play-Off: "Ora non guardo in faccia più a nessuno, sino ad ora abbiamo tutelato chi lo scorso anno aveva garantito un rendimento elevato nella speranza che potesse ritrovare da un momento all'altro la giusta condizione e le prestazioni che tutti noi conosciamo. Tal tempo è finito, c'è bisogno di correre in classifica. Basta pensare a quello che s'è fatto la scorsa annata, chi vive di calcio sa benissimo che chi si guarda alle spalle è finito. Bisogna saper continuamente dimostrare le proprie potenzialità, essere consapevoli di doversi mettere sempre in discussione. Ora schiererò solo chi sono certo che sarà in grado di darmi ciò che voglio sin da subito". Non è un caso che le risposte positive siano arrivate dalle "seconde linee": "Per me tutti possono giocare, quelli che restano fuori devono capire che io non ho preclusioni per nessuno, la colpa del mancato impiego è da attribuire solo a loro stessi. Prendessero esempio da Caserta il quale, consapevole di non rientrare nel progetto tecnico, si è allenato quotidianamente, alcune volte anche da solo, con una voglia di dimostrare che lo ha portato ad essere capitano a Grosseto. Sabato gli sarà affidata nuovamente la fascia, un elemento come lui ci è fondamentale. È un leader vero, è in grado di trasmettere ai compagni la giusta grinta. I suoi inserimenti in chiave tattica sono essenziali, il suo tiro dalla distanza può rivelarsi un'arma preziosa per noi. Guardate un po' i gol realizzati in questo campionato, noterete come sia aumentata notevolmente l'abilità nel tiro dalla distanza. Spero solo non commetta l'errore di sedersi come gli altri". Sabato di scena al Menti vi sarà il Padova di Pea, una squadra che ha cambiato molto con giovani di prospettiva come Farias e Viviani: "In vista di sabato chiedo ai tifosi di supportarci a prescindere dai risultati, qualora ci disunissimo la Lega Pro sarebbe inevitabile. I patavini vantano un organico importante. Sono sicuro che lotteranno per la vittoria del campionato, non a caso si sono rinforzati molto con giovani di valore e dal futuro garantito. In più Granoche e Cutulo compongono un tandem offensivo pericolosissimo. Ci attende una partita dura, per portare a casa i 3 punti ci dovrà essere in campo la miglior Juve Stabia. Preferisco non replicare alle dichiarazioni di Legati sulle condizioni del nostro campo, forse dimentica che Livorno e Varese hanno vinto qui nelle ultime settimane. È un bischero, se curato questo manto erboso sarebbe valido quanto quello di Novara". Il match con il Padova è già iniziato.

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