Un museo che racchiude alcuni dei tratti identitari della città di Torre Annunziata; è questo, appunto, il nuovo Museo dell’Identità, che sarà inaugurato il prossimo sabato 3 dicembre alle ore 12 a Palazzo Criscuolo. Si comincia con il nuovo allestimento dei reperti di Oplontis, e si prosegue con le antiche armi dello Spolettificio, passando per il Presepe Artistico e la tradizione dei Pupi.
Nella prima sala, con nuovi e importantissimi pezzi riapre la mostra “A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea. Oplontis, il fascino e la bellezza. Esposizione di sculture e reperti delle ville romane”. Le nuove sculture vanno ad arricchire la collezione già in esposizione, insieme ad altre quattordici nuove testimonianze della vita al tempo di Poppea. Saranno esposte anfore con iscrizioni ancora intatte, elementi ornamentali delle ville, frammenti di anfore, capitelli, e due tra i più importanti reperti ritrovati negli scavi di Torre Annunziata, tutti risalenti al I secolo d.C.:
«Siamo particolarmente orgogliosi di esporre a Palazzo Criscuolo questi due nuovi, straordinari pezzi - dichiara l’assessore alla Cultura del comune di Torre Annunziata, Imma Alfano – non è stato facile, e ma l’importante è esserci riusciti, anche se siamo stati costretti a posticipare la riapertura della mostra. Ne è valsa la pena; ora i torresi e i visitatori potranno ammirare anche questi inestimabili tesori, finalmente fuori dall’ombra. La rinnovata mostra “A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea. Oplontis, il fascino e la bellezza. Esposizione di sculture e reperti delle ville romane”, attirerà ancora i torresi che non l’hanno vista, ma anche tanti visitatori e turisti che saranno in città drenate le festività natalizie».
«E’ un’offerta ricca e varia – afferma il sindaco Giosuè Starita - che sottolinea e conferma la vocazione museale di Palazzo Criscuolo. Decidere di trasferire gli uffici altrove e trasformarlo in una sede museale permanente, al centro della città, oltre che a rendere giustizia ad un palazzo di grande valore storico e architettonico, si è rivelata una scelta vincente. Abbiamo dato vita a un polo di attrazione culturale e turistica, un museo che prima non esisteva, e che adesso attrae cittadini e visitatori. Siamo all’inizio, ma sono certo che il Museo dell’Identità si arricchirà ancora di ulteriori testimonianze delle nostre radici».
Di grande interesse sono anche le armi in mostra, alcune delle quali risalgono all’800, come il fucile calibro 18 dei granatieri, ad avancarica a percussione, della Manifattura Reale di Napoli, o il fucile prussiano in dotazione alla fanteria, fabbricato dall’ Arsenale di Neisse nel 1842, o come il fucile da fanteria napoletano piastra a pietra focaia. O, ancora, armi bianche come la sciabola Baionetta napoletana utilizzata dai Bersaglieri.
Del tutto nuovi anche i percorsi della mostra, nonché l’atmosfera generale e le teche nelle quali sono custoditi i reperti. Ora gli espositori presentano cornici in legno scuro, che esaltano e sottolineano l’unicità dei pezzi, sistemati negli ambienti d’origine ricreati ad arte, e raggruppati secondo un criterio tematico.
Di particolare rilievo, il famoso Cratere e la statua del Satiro con Ermafrodito.
Il Cratere: Grande cratere ricavato da un unico blocco di marmo. La base consiste di un plinto quadrato dal quale nasce un sostegno conico scanalato. Il labbro del vaso è decorato con perle e ovoli alternati a frecce (kyma ionico). Le anse scanalate recano teste di Sileno al punto di attacco al corpo. La decorazione sul corpo consiste in una teoria di sei figure maschili nude che impugnano una spada e uno scudo e indossano un elmo, raffigurate come danzanti si dispongono a gruppi di tre su ogni lato del vaso. Resti di pittura rossa sono visibili sul bordo degli scudi e sugli elmi; la lama della spade è colorata di blu; la corona raggiante al centro dello scudo è realizzata in oro. Il grande cratere in marmo bianco pentelico costituiva esso stesso una vera e propria vasca di fontana. Il vaso, di tipo neoattico, derivato da un originale greco del IV secolo a. C., reca sul corpo una decorazione a rilievo, con tracce di colore: guerrieri nudi, con spada, elmo e scudo sono raffigurati mentre eseguono una danza.
Il Satiro con Ermafrodito: Il gruppo scultoreo, di recente esposto al Metropolitan Museum di New York, aveva una funzione puramente ornamentale; rappresenta, con grande plasticità e forza, un anziano Satiro che, seduto su una roccia, ha assalito un giovane ermafrodito e cerca di usargli violenza tirandolo con forza verso di sé. Il giovanetto resiste cercando di liberarsi dalla morsa delle gambe del Satiro con la mano sinistra mentre con la destra ne spinge indietro la testa, ma con il piede destro blocca la gamba dell’assalitore.
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