Nuova manifestazione di proteste delle mamme di Terzigno sulla cui testa pendono gli abbattimenti delle loro case. Le donne hanno manifestato oggi in Regione, sfidando anche le avverse condizioni meteo, pur di avere un sostegno politico nella loro battaglia.
Inesorabilmente. Il conto alla rovescia è iniziato e gli scatoloni sono già al centro delle case. Sono bagnati, ma in quegli appartamenti non piove. Sono le lacrime che versano le famiglie ogni qualvolta ripongono qualcosa in quegli scatoli. Ogni oggetto è legato a un ricordo, a un sacrificio, a una conquista, a una persona. Si usano i fogli dei giornali per incartare gli oggetti che vengono tolti dai mobili, quelli che non parlano del loro dramma.
Decenni di sacrifici per onorare i mutui, giorni di lavoro, ‘no’ sentenziati ai loro figli. Il tutto per avere la sicurezza di una casa. Nella zona rossa, sì, ma qui si vive con il gigante Vesuvio che ogni mattina strizza l’occhiolino ai napoletani. Dovrebbero andare tutti via.
Ci sono mattine nelle quali quella gente si affaccia al balcone su una strada di periferia e spera che il vento non porti i miasmi della discarica che si trova a pochi metri. Via Panoramica, si sa, è come se fosse terra di nessuno. Fa parte del comune di Terzigno ma in sostanza è come se appartenesse a Boscoreale. La discarica ci può stare nel Parco Nazionale del Vesuvio, ma quegli appartamenti che sono l’oggetto di una truffa colossale no! Vanno abbattuti.
I ritmi di questa gente disperata sono sempre gli stessi. Sveglia all’alba e poi tutti a lavoro. Le 14 famiglie che hanno acquistato le case che tra pochi giorni saranno abbattute dall’Ente Parco del Vesuvio fanno parte di quella categoria di famiglie che lavora e paga le tasse. Negli appartamenti non ci trovi specchi con cornici dorate e oggetti stravaganti che le forze dell’ordine scoprono sistematicamente nelle case dei camorristi. Ci trovi gli oggetti quotidiani, tutti quelli che sono stati scelti per essere messi in bella mostra. Tutto quello di cui si ha bisogno per vivere e per restare in famiglia e trascorrere ore insieme che, da quando è iniziata questa vicenda, non possono più essere definite spensierate.
Ci sono diverse categorie sociali tra le famiglie di via Panoramica, c’è chi sbarca il lunario, chi in quella casa ci ha investito i sacrifici di una vita, chi quelli dei sacrifici dei propri genitori e chi vive tranquillamente con un onesto stipendio. Ci sono disabili, anziani, bambini. C’è gente che in quelle quattro mura ha tutto il suo mondo. Un mondo destinato a crollare, pagati con i sacrifici e con gli interessi. Con le lacrime. Quelle che versano sugli scatoli, pensando di dover ricominciare 20 anni dopo. Inesorabilmente.
Il tecnico gialloblù nel post partita: «Statistiche alla mano avremmo meritato la vittoria, in alcuni momenti siamo stati troppo frenetici. A La Spezia per vincere, non possiamo fare tabelle».