Cronaca
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Santa Maria la Carità - Spaccio di stupefacenti, arrestate cinque persone del clan Esposito

Fondamentali le rivelazioni di un pentinto e le intercettazioni telefoniche.

tempo di lettura: 2 min
di Simone Rocco
07/03/2010 1.32.53

Importante operazioni anticrimine compiuta ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Castellammare. I militari, agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, hanno infatti arrestato cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti. L'ordine era contenuto nell'ordinanza emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e riguardava in totale nove persone, tutti ritenuti vicini al clan sammaritano degli Esposito. A finire in manette sono stati  Antonio Di Somma, 40enne di Gragnano, Pasquale Calabrese, 39enne di Pompei, Giuseppe Maiello, 45enne di Gragnano, Alfonso Somma, 29enne di Castellammare e Pasquale D'Aniello, 32enne di Gragnano. Giuseppe Di Lorenzo, 25enne originario di Castellammare è stato arrestato a Fidenza, in Emilia, in provincia di Parma, mentre tre risultano già in carcere: Luigi Alfano, 35enne di Gragnano detenuto a Melfi; Ferdinando Gargiulo, 28enne stabiese detenuto a Viterbo; Francesco Mauri, 24enne di Gragnano detenuto a Caltagirone. Si tratta di personaggi di spicco della cosca malavitosa sammaritana, che negli ultimi anni ha tentato di espandersi anche a Gragnano e Sant'Antonio Abate e che fa capo ad Antonio Esposito, meglio conosciuto come "Tonino o'biondo", attualmente agli arresti domiciliari nel Lazio. Un'attenta attività investigativa, con il supporto delle intercettazioni telefoniche, ha permesso di scoprire un vasto traffico di stupefacenti. Bottiglie di vino, caffè, prosciutti e pannolini: prodotti da supermarket trasformati in dosi di sostanze stupefacenti nel linguaggio criptato dei nove indagati destinatari delle ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti. In questo modo si rendeva difficile alle forze dell'ordine l'esatta ricostruzione dei fatti. Il tutto anche grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia che, con le sue dichiarazioni, ha facilitato gli arresti. Le indagini erano partite nell'estate del 2005 quando fu arrestato per spaccio di cocaina Nicola Sansone. Le menti del clan erano Di Somma, Somma e Calabrese, mentre i restanti consegnavano a domicilio e spacciavano la droga nelle strade.

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