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Valorizzare il patrimonio archeologico di via Madonna delle Grazie. È questo l’obiettivo del comitato recentemente formato da 6 residenti nell’arteria che collega Castellammare di Stabia, Santa Maria la Carità e Gragnano, area un tempo nota come la “Necropoli di Stabiae”. Si tratta di un collegamento fondamentale già in epoca antica quando tale tratto era compreso nella via Nuceria successivamente denominata via Stabiana, un nodo cruciale per i commerci campani. Situata a pochi chilometri dall’area archeologica di Stabiae, nell’area di Madonna delle Grazie sono stati rinvenuti oltre 1000 reperti archeologici durante gli scavi che hanno interessato le aree dell’Ager Stabianus che comprendevano, oltre all’antica Stabia, anche gli attuali comuni di Gragnano, Casola, Santa Maria la Carità, Lettere e Sant’Antonio Abate. Nei pressi di Villa Carmiano e Villa Petraro sono stati ritrovati strumenti per la viticoltura a testimonianza di come il territorio fosse favorevole alla coltivazione. Una caratteristica confermatasi nei secoli, quando l’area di Madonna delle Grazie è divenuta nota per la coltivazione delle viti e la produzione del vino, come testimonia il ritrovamento di un torchio (lungo 10 metri e alto 3 metri) per la spremitura dell’uva risalente al 1400. Ad accrescere la notorietà dell’intera area è stata la donazione all’antica cappella locale da parte del sacerdote Francesco Saverio Bisaccia del quadro della Madonna delle Grazie realizzato da Sandro Botticelli circa 540 anni or sono. A testimoniare l’importanza dei reperti dell’antica Necropoli di Stabia è la loro esposizione in numerosi musei americani, tra cui spiccano il Nevada Museum of Art Reno, il National Museum of Natural History, The Smithsonian Institution di Washington e l’Arkansas Arts Center Little Rock. «Valorizzare il rione in cui siamo cresciuti rappresenta un onore per tutti noi, intendiamo raccontarne la storia per riconoscerle la giusta importanza» sottolinea il comitato che nelle prossime settimane ha in calendario una serie di incontri con archeologi e istituzioni per approfondire la collocazione del Rione Madonna delle Grazie nel quadro storico-culturale locale.
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