Scarcerato uno dei principali rappresentanti del clan egemone sui monti Lattari. Il tribunale di Torre Annunziata ha imposto la scarcerazione di Antonio Di Martino, 37enne figlio del ras Leonardo, per decorrenza dei termini di custodia cautelare in attesa che si concluda il processo a suo carico per la detenzione di 50 chilogrammi di marijuana. Fu proprio quest’episodio, infatti, a spalancare di nuovo le porte del carcere a Di Martino, che aveva beneficiato dei domiciliari. Il 37enne figlio del boss dei Monti Lattari si costituì nel febbraio scorso a Benevento dopo essere stato latitante per quattro mesi. Gli agenti della Polstrada avevano infatti bloccato un’auto all’altezza di Grottaminarda con tre persone a bordo. Ma uno dei questi, ovvero Antonio Di Martino, riuscì a fuggire nelle campagna e rendersi latitante. In quell’occasione furono arrestati Francesco Longobardi, 42 anni di Sant’Antonio Abate, e Tommaso Naclerio, 42 anni di Lettere. Gli agenti nell’auto trovarono 5 mila semi di canapa indiana. Di Martino riuscì ad ottenere gli arresti domiciliari perché il suo avvocato, Antonio De Martino, riuscì a far evidenziare alla Corte che il principio attivo della marijuana non era tanto forte da poter ricavare un numero di dosi, tali da far scattare l’aggravante dell’ingente quantità prevista dalla legge anti droga. Secondo le forze dell’ordine il clan Di Martino gestisce, insieme agli Afeltra, le attività illecite nell’area dei monti Lattari. Una cosca che punterebbe tutto sullo spaccio di droga e sulle estorsioni per rimpinguare le proprie casse.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»