Restauro del Mulino di Porta Castello: semaforo verde della Soprintenden. Dopo il parere positivo dato dai i tecnici della Commissione Beni Ambientali del comune di Gragnano lo scorso mese di ottobre, con il quale venne approvato il progetto preliminare presentato dal “Centro Studi Alfonso Maria Di Nola”, l’associazione culturale presieduta dallo storico Giuseppe Di Massa ha ottenuto anche il responso definitivo dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli. Nello specifico, gli interventi di restauro saranno articolati in due fasi. La prima consisterà nel riordino delle pietre a sbalzo in apposite buche, con i blocchi calcarei che rischiano di danneggiare alcuni elementi strutturali del mulino, quali la torre. Secondo passaggio sarà invece l’impermeabilizzazione del tetto visto le frequenti infiltrazioni d’acqua a cui va spesso soggetta la struttura. Questa prima fase del progetto punterà essenzialmente a garantire la sicurezza del mulino e sarà finanziata dal “basso”, ovvero con i contributi di cittadini e dei membri dell’ “Alfonso Maria Di Nola”. A questo step seguirà poi l’elaborazione di una serie di attività didattiche volte a ricostruire all’interno del mulino le antiche tecniche di molitura. L’approvazione del restauro si inserisce a sua volta nel contesto più generale della valorizzazione della Valle dei Mulini, per la quale è previsto lo stanziamento di un finanziamento europeo di circa quattro milioni di euro. Contributo da destinare al ripristino strutturale dei mulini e alla creazione di percorsi naturalistici che colleghino tra loro i due estremi della Valle: l’Artistico Presepe e il borgo medievale di Castello. Un progetto di ampio respiro che in caso di attuazione sarà destinato a trasformare la Valle dei Mulini in uno degli attrattori economico-turistici più incisivi per l’intero comprensorio dei Monti Lattari.
Base Popolare Democratici e Prograssisti, dopo l'ennesima critica di immobilismo alla maggioranza del sindaco Vicinanza,annunciano il loro "passo laterale".