La discoteca del clan diventa presidio di legalità. Questo è l’intento del sindaco Gaetano Cimmino e del presidente del Tribunale di Torre Annunziata Ernesto Aghina, in contatto da giorni per valutare le prospettive future del bene appena confiscato alla camorra. L’Agenza Nazionale dei Beni Confiscati ha inoltrato al sindaco la comunicazione dell’avvenuta confisca dei terreni e delle strutture che ospitavano il Plan B, la discoteca gestita da Nino Spagnuolo, detto “capastorta”, che costituiva il fulcro del riciclo dei soldi derivati dai traffici di droga e armi e dalle estorsioni, che venivano impiegati nell’organizzazione di eventi, di concerti neomelodici.
Risale al 22 dicembre 2020 il sequestro delle quote societarie del locale gestito dal colonnello del clan D’Alessandro per creare un giro d’affari su una struttura che ha ospitato anche numerosi ospiti illustri, tutti inconsapevoli del circuito camorristico intorno a quell’area. Il primo cittadino Gaetano Cimmino ha inoltrato ai dirigenti dell’ufficio tecnico, dell’ufficio patrimonio e della polizia municipale la richiesta di organizzare ad horas un sopralluogo, concordandolo con l’Agenza Nazionale dei Beni Confiscati, per velocizzare le procedure mirate al recupero delle chiavi di quei cespiti, che includono 4 terreni in via Piombiera e 3 unità immobiliari in via Schito. L’obiettivo consiste nell’avviare quanto prima le attività di recupero di quel bene confiscato, che dovrà diventare un presidio di legalità gestito congiuntamente dal Comune e dal Tribunale di Torre Annunziata.
Il dialogo tra il sindaco Cimmino e il presidente Aghina è serrato. E la volontà di convertire quel bene confiscato in un presidio di legalità accomuna entrambi. La discoteca del clan, dunque, si appresta ad essere trasformata in un baluardo di giustizia e democrazia e ad ospitare probabilmente gli uffici distaccati del Tribunale. Un progetto che va avanti spedito e che in tempi brevi potrebbe anche concretizzarsi per infliggere l’ennesimo schiaffo al clan e testimoniare una volta di più la presenza dello Stato sul territorio.
«Nel finale è subentrata la stanchezza per le tante partite ravvicinate, ora affronteremo la battaglia del ritorno con umiltà ed elmetto». Pierobon. «Segnare in una partita così importante è stato incredibile, ora testa alla prossima gara con la consapevolezza che non abbiamo paura di nessuno»