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Castellammare - Omicidio Tommasino, ecco chi furono i killer

Raffaele Polito sparò, Salvatore Belviso era il suo motociclista, Renato Cavaliere e Catello Romano i basisti.

tempo di lettura: 2 min
di Dario Sautto
10/10/2009 11.19.33

Raffaele Polito sparò, Salvatore Belviso (nella foto durante il suo arresto pochi giorni fa) era il suo motociclista, Renato Cavaliere e Catello Romano i basisti. Per la Dda di Napoli non ci sono dubbi: ad uccidere il consigliere comunale del Pd Gino Tommasino fu un commando incaricato da Vincenzo D'Alessandro e capitano dal cugino, Salvatore Belviso. Un sentenza di morte che suonò pesantemente come una minaccia alle istituzioni, un messaggio che doveva arrivare nei piani alti del Comune di Castellammare. Il clan di Scanzano si stava riorganizzando e l'uccisione di un consigliere comunale poteva essere il segnale giusto per far capire quanto i D'Alessandro stessero crescendo. Il febbraio scorso Castellammare si fermò per diverse ore: intorno alle 16 l'esecuzione di morte, poi solo rabbia, paura, terrore. In pieno centro, di pomeriggio, davanti a decine di possibili testimoni: così aveva colpito il commando, senza importarsi più di tanto se in quell'auto ci fosse anche il figlio di Tommasino. Era importante non fallire il bersaglio, uccidere quel consigliere comunale, far paura ad una città intera. Nella vicenda ci sono ancora mille lati oscuri, ma per la Dda le certezze sono i nomi dei quattro responsabili dell'agguato mortale. Vincenzo D'Alessandro dovrebbe essere il mandante: lui è stato arrestato ad agosto in Calabria, a Rende, dove riusciva comunque a gestire il clan, lui reggente dal cognome pesante. Raffaele Polito, però, ha premuto il grilletto in quel triste pomeriggio di fine inverno. Renato Cavaliere e Catello Romano controllavano la situazione, affinché tutto andasse per il verso giusto. Per il momento è stato sottoposto a fermo solo Salvatore Belviso, 26 anni, cugino di Vincenzo D'Alessandro e braccio destro dell'attuale reggente del clan. Intorno a loro si concentrano tutte le attenzioni della direzione distrettuale antimafia. Belviso, specializzato nei "cavalli di ritorno", era stato arrestato pochi giorni fa. Stessa "specializzazione" anche per il suo complice, Polito, arrestato due anni fa per lo stesso motivo.

 

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