Trent'anni lontano da casa. Trent'anni scontati in carcere in quanto accusato di essere il boss del clan che da anni controlla Castellammare e il comprensorio stabiese. Luigi D'Alessandro, detto Gigginiello, fratello del defunto fondatore della cosca, Michele, è stato scarcerato nella giornata di ieri ed è tornato nella sua casa nel quartiere bunker di Scanzano. L'uomo era stato arrestato nel 1988 dopo un blitz delle forze dell'ordine che coinvolse tutta la famiglia D'Alessandro e che in parte mise ko il clan stabiese. Tuttavia, nel periodo della sua reclusione, a controllare la cosca sono stati i figli di suo fratello Michele (Pasquale, Vincenzo e Luigi tutti detenuti). Luigi D'Alessandro è ancora oggi considerato una personalità di spicco e di prim'ordine nello scacchiere criminale. Non a caso,infatti, quando era ancora in libertà, era riuscito a stringere una forte alleanza con moltissime cosche del napoletano. Alleanze che hanno permesso la crescita esponenziale dei D'Alessandro sotto molto punti di vista, in primis quello dello spaccio e delle estorsioni. L'uscita del superboss stabiese non è stata salutata da fuochi d'artificio (come successo invece alcuni mesi fa al rione Savorito). Luigi D'Alessandro probabilmente sarà controllato per evitare che possa rioccupare un ruolo di prim'ordine nella cosca. Anche perchè Castellammare nei prossimi mesi sarà chiamata ad alcuni interventi importanti come la riqualificazione di diverse aree ex industriali oltre che l'elezione della nuova amministrazione comunale. Eventi che potrebbero ingolosire i vari clan della zona e in primis i D'Alessandro che possono contare sul ritorno di uno dei fondatori della cosca. Non è da escludere, infatti, che la camorra provi nuovamente ad inserirsi all'interno del turno elettorale.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»