Cronaca
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Castellammare - La rete europea degli affari del clan D'Alessandro

Dai locali della movida all'estero alle società del gaming, fino ai cantieri e alle forniture alimentari: la mappa degli interessi economici della cosca stabiese.

tempo di lettura: 2 min
18/11/2025 08:38:29

Un mosaico di affari che attraversa l’Europa, intrecciando ristorazione, movida, scommesse, edilizia e perfino la filiera dello zucchero e del caffè. È il quadro ricostruito dall’ultima indagine della Direzione Distrettuale Antimafia su quella che gli investigatori definiscono una struttura criminale capace di muovere capitali all’estero, dialogare con imprenditori italiani emigrati e riciclare ingenti quantità di denaro attraverso attività apparentemente lecite.

L’indagine ridisegna la geografia degli interessi del gruppo di Scanzano, spostando il baricentro ben oltre i confini del territorio stabiese. Uno dei capitoli più significativi riguarda la Romania, dove - secondo gli investigatori - figure considerate vicine al vertice del clan avrebbero costruito rapporti stabili con imprenditori campani trasferiti a Bucarest. In questo contesto vengono ricondotti investimenti nei settori più redditizi della capitale romena, come locali notturni e attività di ristorazione, ambiti ritenuti adatti ad assorbire capitali da ripulire e capaci di generare flussi di denaro difficilmente tracciabili.

Accanto al fronte romeno emerge quello legato al gioco e alle scommesse. L’inchiesta ricostruisce un sistema in cui alcune attività del territorio avrebbero ricevuto pressioni per installare apparecchiature da gioco riconducibili a circuiti controllati o influenzati dalla cosca.

Un’altra direttrice investigativa riguarda invece il comparto dei servizi di lusso: gli atti raccontano di interlocuzioni tra soggetti collegati ai D’Alessandro e imprenditori del Nord Italia per la possibile apertura di un’attività transregionale legata al noleggio di auto di alta gamma. Una filiera che, secondo gli investigatori, avrebbe potuto offrire al clan una nuova area di investimento e un’ulteriore copertura economica. Sul versante dell’edilizia, l’inchiesta segnala episodi di pressione nei confronti di cantieri della zona. Chiude il quadro un ambito altrettanto significativo per comprendere il controllo del territorio: la distribuzione di zucchero e caffè a bar e ristoranti del territorio.

Ne emerge un sistema che, pur radicato da decenni nell’area stabiese, appare oggi proiettato verso mercati e operazioni sempre più diversificate, capace di combinare investimenti locali e ramificazioni internazionali con una strategia economica estesa e multiforme.

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