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Castellammare - Famiglie intere guadagnavano 500 euro al giorno con lo spaccio

L'operazione "Family" ha smascherato gli spacciatori "indipendenti! di Sant'Antonio Abate e Scafati

tempo di lettura: 2 min
di Dario Sautto
14/01/2010 11.33.23

Erano organizzati in famiglia vendendo cocaina e marijuana in cambio di denaro, orologi, anelli e carte di credito. Per questo motivo sono state arrestate 12 persone tra Sant'Antonio Abate, Scafati, Poggiomarino e Salerno. L’operazione denominata “Family” è partita 4 mesi fa dalla stazione carabinieri abatese, e all’alba di ieri ha portato all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 ai domiciliari, emesse dai gip di Torre Annunziata e Nocera Inferiore. In tutto sono stati impegnati 100 uomini, diretti dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, coadiuvati dal comando gruppo di Torre Annunziata, dal comando provinciale di Salerno e dai cinofili di Napoli, coordinati dalle Procure della Repubblica di Torre Annunziata e di Nocera Inferiore. Le indagini hanno stabilito che gli arrestati si approvvigionavano di droga, per lo più cocaina e marijuana, la tagliavano spesso con costanze tossiche, la confezionavano e la rivendevano. Il giro d’affari fruttava fino a 500 euro al giorno, in denaro e oggetti preziosi. Due distinte organizzazioni a conduzione familiare operavano a Sant’Antonio Abate e nella zona dell’agro sarnese-nocerino, occupandosi di tutti i passaggi necessari per lo spaccio di stupefacenti. Le complesse attività investigative hanno scoperto almeno 130 episodi di spaccio al dettaglio, anche grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Tra spacciatori e tossicodipendenti veniva utilizzato anche un linguaggio criptato: bottiglie di vino, caffè, documenti, cani, tende e cuccioli erano semplicemente le dosi di droga. A Sant’Antonio Abate, in manette sono finiti Sabato Sanzone, 68 anni, padre dei pregiudicati Gennaro e Francesco di 32 e 34 anni; Aniello Ferraro di 30 anni; ed Emilio D’Auria di 23 anni. In carcere sono finiti anche i pregiudicati Angelo e Alfonso Ricciardi, padre e figlio di 62 e 31 anni; con loro, arrestati anche Vincenzo Falanga di 32 anni, tutti e tre residenti a Scafati; e Guido Avallone, 48 anni, anch’egli pregiudicato di Salerno. Infine, ai domiciliari sono finiti Giuseppe Matrone, 39 anni, di Scafati; Angelo Ambrosio, 38 anni, di Poggiomarino; e Raffaele D’Ascoli, 45 anni, di Salerno, quest’ultimo già detenuto ai domiciliari poiché ad aprile fu sorpreso in possesso di quasi 800 grammi di polvere bianca. Alfonso Ricciardi, invece, era stato arrestato già il 9 aprile poiché fu sorpreso dai militari dell’arma con 60 grammi di cocaina in un involucro ben sigillato e custodito in tasca, per 6 mila euro di valore. Da questo episodio, poi, iniziarono le indagini più dettagliate che hanno portato agli arresti di ieri. Infine, durante la perquisizione domiciliare a casa di Falanga, uno degli arrestati, i carabinieri hanno trovato e sequestrato una pistola calibro 765 con 11 colpi nel caricatore e matricola abrasa. L’arma era nascosta nell’intercapedine di una porta ed era pronta per sparare. 

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