Cronaca
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Castellammare - Estorsioni a tappeto, sgominato il clan di via Napoli. Nei guai Lambiase e la famiglia Maragas

Giovanni Lambiase, Antonio Maragas e il figlio Giuseppe Maragas sono in carcere. Erano loro a capo della cosca di via Napoli

tempo di lettura: 2 min
di Gennaro Esposito
04/06/2019 08:27:27

Per mesi hanno gestire il racket e l'usura nella periferia nord della città. Approfittando del vuoto di potere nel clan Cesarano, avevano fondato una piccola cosca nel rione Cmi ed avevano esteso il proprio dominio su tutta via Napoli spingendosi anche verso il centro di Castellammare. Ma i carabinieri del Nucleo Investigativo e gli agenti del commissariato sono riusciti ad arrestarli e consegnarli alla giustizia. E' stato così smantellato il clan del rione Cmi gestito dai pluripregiudicati Giovanni Lambiase e Antonio Maragas. A loro si aggiungeva il figlio del secondo, Giuseppe Maragas, anche lui arrestato. I tre sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

I capi clan hanno sfruttato il nome del clan Cesarano per chiedere il pizzo a tutti gli imprenditori, alcuni dei quali hanno anche preso seriamente in considerazione l'idea di chiudere la propria attività. Tutta via Napoli, via Ripuaria, via Varo e altre zone della periferia nord di Castellammare sono state sotto il controllo di Lambiase e il duo Maragas. Stavano chiedendo l'ennesima estorsione quando ieri pomeriggio i carabinieri li hanno arrestati in un bar a confine fra Castellammare e Torre Annunziata. Avevano infatti appena ricevuto 500 euro dal titolare, probabilmente la rata mensile consegnata ai tre per evitare vendette e minacce. I capi clan più di una volta hanno aggredito le proprie vittime che erano in ritardo nei pagamenti o che non volevano piegarsi alle richieste estorsive.

In particolare, dalle indagini è emerso che soprattutto Antonio Maragas andasse in giro a chiedere il pizzo per conto della cosca di Ponte Persica. «Ci mandano i Cesarano» avrebbe riferito ad una ditta che si occupava dei lavori di rifacimento di un palazzo. La minaccia andò a buon fine: il costruttore consegnò una rata di circa 2mila euro. Giovanni Lambiase e il duo Maragas viaggiavano sempre insieme e spesso stazionavano nella piazzetta all'incrocio fra via Venezia e via Napoli, nel cuore del rione Cmi. Lì probabilmente organizzavano i propri affari. Ma da tempo le forze dell'ordine avevano alzato l'attenzione sul quartiere raccogliendo diversi elementi di colpevolezza nei loro confronti.

Negli ambienti della mala il ruolo del clan di via Napoli è tutto da definire. Lambiase e Maragas non avevano legami con i D'Alessandro i quali avrebbero bloccato il tentativo di crescita del gruppo criminale nel momento in cui provarono ad estendersi nella zona d'influenza di Scanzano. Probabilmente hanno sfruttato il vuoto di potere fra i Cesarano per ritagliarsi uno spazio nello scacchiere camorristico di Castellammare ma gli inquirenti sono riusciti a fermarli dopo pochi mesi. I tre al momento sono rinchiusi nel carcere di Secondigliano dove attendono il Riesame. Ma le prove raccolte nei loro confronti sarebbero schiaccianti.

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