Sale schermate, niente cellulari e candidati controllati dal personale presente. Sarà un concorsone blindato quello che partirà il prossimo lunedì e organizzato dal Comune di Castellammare. Oltre 6mila stabiesi proveranno a superare le prove per ottenere l'assunzione a Palazzo Farnese. L'Ente, per fronteggiare eventuali furbetti, ha deciso di correre ai ripari e di vietare i cellulari durante le prove installando anche dei dispositivi jammer che in pratica saranno in grado di disturbare le frequenze per evitare aiuti dall'esterno. Le sale saranno tutte schermate così da poter controllare i movimenti di ogni singolo candidato. A gestire le operazioni sarà il personale della ditta che ha vinto l'appalto pubblicato nei mesi scorsi e che di fatto dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dei test. Si partirà venerdì 11 ottobre e si continuerà per tutta la settimana. Le prove preselettive si terranno nel Comune di Vico Equense in quanto Palazzo Farnese ha individuato le sale della pizzeria "Pizza a metro" come sede ideale per ospitare tutti i partecipanti.
A tal proposito il Comune costiero ha indetto delle misure di sicurezza per accogliere nel migliore dei modi i partecipanti. In particolare è stato predisposto un piano traffico con il quale è stata vietata la sosta nelle zone immediatamente successive ai locali dove saranno ospitati i candidati. Le forze dell'ordine locali lavoreranno per garantire la viabilità per tutta le giornate dei test. A Palazzo Farnese, inoltre, si lavora incessantemente per nominare le Commissioni esaminatrici che dovranno analizzare i candidati che supereranno il primo step. Per evitare conflitti d'interesse di qualsiasi tipo, gli uffici hanno deciso di assegnare i ruoli di controllori a dirigenti di altri Comuni che non hanno nessun tipo di legame nè con l'Ente stabiese nè con i candidati.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»