Pizzini, droga, cellulari e sim ed anche incontri piccanti con una infermiera di Torre del Greco. Tutto ciò era consentito al ras del clan Cesarano di Ponte Persica Antonio Inserra alias ‘tonino ‘o guerriero' anche se era recluso in galera.
tempo di lettura: 1 minPizzini, droga, cellulari e sim ed anche incontri piccanti con una infermiera di Torre del Greco. Tutto ciò era consentito al ras del clan Cesarano di Ponte Persica Antonio Inserra alias ‘tonino ‘o guerriero' anche se era recluso in galera. Questo grazie a due agenti della polizia penitenziaria corrotti con regali e soldi. E' quanto emerge dall'inchiesta ‘Easy mail' dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, ed oggi è arrivata la condanna per una delle due guardie carcerarie che favorì uno degli esponenti del clan Cesarano. Il verdetto del primo grado per l'agente penitenziario, Vincenzo Orlando 47enne di Scafati, è di 3 anni e sei mesi di reclusione. Il 47enne ha scelto il rito ordinario mentre gli altri affiliati della cosca fondata dal boss ergastolano Ferdinando Cesarano sono già stati condannati con il rito abbreviato. Altra condanna è giunta per il fratello di ‘o guerriero: Salvatore Inserra, anche lui con il rito ordinario, ha incassato la pesante sentenza di 9 anni e 6 mesi di reclusione con l'accusa di associazione a delinquere e concorso in corruzione. Secondo l'accusa, avanzata dai pm dell'Antimafia, era lui a tenere i contatti con i secondini corrotti. Durante il dibattimento è emerso che il ras Inserra oltre a poter comunicare con i suoi affiliati all'esterno grazie all'introduzione di cellulari nel carcere di Secondigliano riusciva anche ad intrattenere incontri con una infermiera di Torre del Greco tra le mura della casa circondariale napoletana.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»