Il locale è stato attrezzato grazie alle associazioni cittadine "Attori per Amore" e "Catello Mari".
tempo di lettura: 2 minLa solidarietà incontra i bambini ricoverati in ospedale: inaugurata ieri mattina presso il reparto di Pediatria del presidio ospedaliero del San Leonardo la nuova "Astanteria" dedicata al calciatore stabiese scomparso quattro anni fa in un tragico incidente, Catello Mari. A tagliare il nastro c'erano il primario di Pediatria, Luigi Tarallo, il rappresentante dell'associazione infermieristica "Attori per Amore", Vincenzo Passaro, il presidente dell'associazione "Catello Mari", Luigi Ussorio, e papà Giuseppe, genitore del giovane calciatore morto in un incidente stradale. Il locale è stato attrezzato grazie alle associazioni cittadine "Attori per Amore" e "Catello Mari", che nel corso dell'estate hanno tenuto rispettivamente spettacoli teatrali e tornei di calcio a scopo benefico. Sono stati raccolti in totale circa 2.500 euro che hanno permesso l'apertura dell'Astanteria, la struttura per l'attesa dei piccoli pazienti che devono poi essere ricoverati nel reparto. «Sono emozionato dal fatto che la città - ha detto Giuseppe Mari - non abbia dimenticato mio figlio ma che anzi nel suo nome vengano svolte iniziative a sfondo sociale».
"Non si può nascondere - spiega Passaro - che questa associazione, anche se nata da poco, sta mostrando e sensibilizzando tutti i cittadini stabiesi. E' davvero encomiabile quello che riescono a fare questi infermieri che, sacrificandosi dopo le ore lavorative, si dedicano ad organizzare spettacoli teatrali, pellegrinaggi, clown terapia per portare quel raggio di sole a tutte quelle persone che soffrono. Abbiamo aggiunto un altro pezzo nel nostro grande mosaico - racconta Passaro in riferimento all'inaugurazione della Astanteria - Questo traguardo è il frutto, il risultato dello spettacolo del mese di giugno organizzato dalla nostra associazione, dedicata a Catello Cari, un amico, un calciatore un ragazzo che nella sua breve esistenza ha lasciato un' impronta indelebile in tutti quelli che lo hanno conosciuto, amava i bambini, li aiutava sempre e sono sicuro che veglierà dall'alto su tutti coloro che ne hanno bisogno. Il nostro viaggio continua - conclude Passaro - a sensibilizzare in modo che di queste associazioni se ne possono formare tante perchè credetemi c'è tanta gente che soffre e quando gli si tende una mano te la senti stringere e non ti mollano più".
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