A chiarire i motivi dello sgombero forzato è stata ieri la dott.ssa Maria Maddalena Leone, dirigente del comune stabiese, intervistata da Metropolis.
tempo di lettura: 1 minGiovanni Avella, 35enne di Castellammare di Stabia, disoccupato, sfrattato dal suo alloggio in via Marconi, dorme da due notti in una tenda sotto Palazzo Farnese. A chiarire i motivi dello sgombero forzato è stata ieri la dott.ssa Maria Maddalena Leone, dirigente del comune stabiese, intervistata da Metropolis.
"Era un occupante abusivo di quell'alloggio - ha subito chiarito - C'era un'ordinanza di sgombero vecchissima credo, che risale a 4 / 5 anni fa, eseguita adesso insieme ad altre ordinanze di sgombero. Avella aveva sfondato la porta ed era entrato. Non so perché in questi anni non sono state eseguite le ordinanze di sgombero". Avella, da 5 anni in quella casa, pagava comunque un fitto di 60 euro mensili. "Lui pagava ogni mese non un canone - ci tiene a chiarire la Leone - ma un'indennità di occupazione. Quindi se entro in un alloggio, faccio un'infrazione alla porta, di fatto occupo un alloggio, a fronte di questa occupazione, senza alcun titolo giuridico, era stata calcolata dall'ufficio un'indennità di occupazione commisurata al canone di locazione ma differente in quanto hanno due nature giuridiche differenti".
Nel frattempo, però, si cerca una soluzione. "Lui è disoccupato con moglie e 3 figli. E' una questione di natura sociale - ha proseguito la dott.ssa Leone - Avevamo anche proposto, prima dello sgombero, una soluzione al signor Avella: un immobile al Savorito. C'eravamo preoccupati dei suoi bambini, lui però non ha accettato. Qui le famiglie che non possono pagare gli affitti sono tantissime, tutti i giorni".
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»