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Preparatore dei portieri: chi è e cosa fa l'allenatore dei numeri 1

tempo di lettura: 3 min
20/11/2025 14:45:12

In tutti gli sport, e quindi anche nel calcio, ogni figura ha la sua importanza ed il suo ruolo specifico. Con i molteplici aspetti a cui fare attenzione, l’allenatore non può gestire una squadra in autonomia ma ha bisogno di aiuto. E non solo da parte del suo vice.

All’interno di ciascuno staff tecnico infatti è presente il cosiddetto “preparatore dei portieri”, colui che si dedica solo agli allenamenti degli estremi difensori. D’altronde il portiere è un giocatore diverso dagli altri per movimenti, responsabilità e mentalità. Proprio per questo esiste una figura dedicata esclusivamente alla sua crescita e che lavora ogni giorno con i numeri 1 per svilupparne tecnica, reattività e lettura del gioco.

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Preparatore dei portieri: chi è e cosa fa

Il preparatore dei portieri non è semplicemente un allenatore: è un professionista che conosce a fondo le esigenze fisiche e mentali di chi difende la porta. Il portiere, infatti, vive la partita in modo del tutto diverso dagli altri: deve reagire in frazioni di secondo, mantenere concentrazione costante e interpretare situazioni spesso imprevedibili.

Per questo motivo l’allenamento dei portieri richiede esercizi, metodologie e attenzioni specifiche che solo un preparatore esperto può garantire. Insomma, è inutile che un portiere si metta a fare possessi palla specifici e tiri in porta, non trovate? Ogni ruolo, in primis quello del portiere, ha bisogno del proprio allenamento. E una squadra di calcio professionistica deve garantirglielo.

Il legame tra preparatore dei portieri e portiere è uno dei più forti all’interno dello staff tecnico. Si lavora fianco a fianco ogni giorno, condividendo errori, miglioramenti e sensazioni. Il preparatore diventa una figura di fiducia, un riferimento sia tecnico che umano. È lui di fatti che riporta le sue sensazioni sulla squadra portieri direttamente all’allenatore, e quindi è lui che decide sostanzialmente il “suo” titolare.

 

L’allenamento dei portieri

Il lavoro del preparatore dei portieri si sviluppa su più livelli e abbraccia aspetti tecnici, atletici e psicologici.

Innanzitutto si allena la tecnica individuale: parate, prese, deviazioni, uscite alte, interventi in uno contro uno. Ovviamente anche la gestione della postura e i fondamentali: posizione di attesa, movimenti laterali, controllo dello spazio. Nel calcio di oggi si lavora poi molto sullo sviluppo della reattività: scatti brevi, tempi di risposta, esplosività muscolare. Quindi la preparazione di situazioni reali della partita: tiri da diverse distanze, cross, ribattute, transizioni veloci.

A questo va aggiunto un lavoro importante sull’aspetto mentale – gestione dell’errore, fiducia, comunicazione con la difesa – e l’allenamento che si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni, vale a dire il gioco con i piedi: stop, passaggi corti e lunghi, gestione del possesso. Com’è ben noto d’altronde, il portiere moderno non è più solo un difensore dei pali ma il primo regista della squadra. Per questo anche la figura del preparatore dei portieri si è evoluta, integrando metodologie nuove, analisi video e allenamenti volti a migliorare anche la partecipazione alla manovra.

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