Un nuovo allarme prende quota in città e stavolta a pagarne le conseguenze sono soprattutto i più deboli. Le barriere architettoniche nel quartiere “Acqua della Madonna” stanno infatti arrecando forti disagi ai disabili, le cui rampe per avere accesso ai marciapiedi sono ostruite in più punti da enormi blocchi di cemento che interdicono il transito alle carrozzine. La questione relativa alle barriere architettoniche era stata affrontata con successo durante l'amministrazione Bobbio, che stanziò 500mila euro in collaborazione con l'assessorato alle Politiche Sociali per l'attuazione di un piano atto a migliorare le condizioni di vita dei diversamente abili, abbattendo ogni impedimento sia negli edifici scolastici che negli uffici comunali. L'attuale problematica, in realtà, è alquanto circoscritta, ma è emblematica di una scarsa sensibilità che si tramuta anche nel fenomeno della sosta selvaggia. Quotidianamente, infatti, si assiste alla difficoltà dei disabili nel divincolarsi tra le auto che parcheggiano in prossimità delle rampe impedendo ai portatori di handicap di muoversi in maniera autonoma, una pessima abitudine a cui una percentuale, fortunatamente ridotta, di cittadini stabiesi non intende proprio rinunciare. La rimozione dei blocchi di cemento in prossimità dell'area un tempo riservata agli storici chalet sarebbe già un'evoluzione importante verso una convivenza che si addica maggiormente ai principi basilari della società civile.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.