La terra dei fuochi descritta in Gomorra ha confini più ampi di quelli definiti da Saviano. Si estende ben oltre il lembo di terra a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. Una delle capitali della terra dei fuochi è senz'altro Terzigno. Di Terzigno se ne è sentito parlare nel 2010, quando cittadini oramai distrutti dall'odore nauseabondo e dai miasmi provenienti dalla discarica Sari, hanno messo su una protesta che ha avuto la ribalta nazionale. Ma la Cava Sari non è l'unico problema di Terzigno quando si parla di rifiuti. Terzigno, come ci ha riferito un abitante del luogo, è ormai divenuta la pattumiera d'Italia. Rifiuti di ogni genere di ogni natura vengono smaltiti nella campagne circostanti il centro cittadino.Oggi Terzigno non più terra di lapillo, viti e nocciole, ma di discariche e roghi tossici. Rifiuti di ogni genere, accumulati e ammassati nelle campagne, e poi bruciati per far posto ad altri. Un vero e proprio ciclo integrato. I segni dei roghi, o dei fuochi per dirla alla Saviano, sono evidenti e tangibili sull'asfalto bruciato, sul ponte della 268 annerito dai fumi fino ad arrivare ad un pino morto.