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Castellammare - Presentazione del libro ''Carcere : Idee, proposte e riflessioni''

Il 21 Settembre l’aula consiliare del Municipio ha ospitato un evento divulgativo sull’argomento della detenzione, in occasione della presentazione di un libro scritto dal Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello.

tempo di lettura: 2 min
di Lorenzo Di Martino
23/09/2021 14:23:56

All’evento sono intervenuti anche il magistrato Nicola Graziano e il Cappellano del carcere di Secondigliano Don Giovanni Russo, i quali hanno fornito le loro testimonianze sull’argomento quanto mai attuale del muro invalicabile che separa la società libera da “l’istituzione totale” del mondo dei ristretti.

Il Garante Ciambriello conduce una riflessione sulla delinquenza giovanile e sul cambio generazionale dei moventi alla base di questa, da mezzo per “comprarsi il motorino” a, in molti casi purtroppo, strumento asservito a logiche utilitaristiche dei clan.

Proposte : accantonare politiche di rigore nate sulla spinta allarmista dell’opinione pubblica come ad esempio “abbassare l’età punibile […] come se mettere in carcere un tredicenne possa rappresentare una soluzione” , depenalizzare alcune figure di reato, porre il diritto penitenziario come materia fondamentale dei programmi di studio delle facoltà di Giurisprudenza e investire maggiori risorse in progetti di recupero per ex detenuti e tossicodipendenti. Coniugare il bisogno di certezza della pena con la qualità di questa.

Prosegue il Dottor Graziano, con la sua testimonianza unica nel suo genere. Fattosi internare sotto copertura nell’ala psichiatrica di un carcere nel 2014 per scoprire dall’interno il vero lato oscuro di un penitenziario, in un tempo precedente alla riforma degli ospedali psichiatrici giudiziari, quando gli incapaci (gli ex art 148) venivano rinchiusi insieme ai comuni criminali finendo per “ammalarsi due volte”, prima di entrare in carcere, e dopo esserci entrati. Nella sua esperienza associa al penitenziario un suono, quello delle chiavi; Un colore, il verde; un profumo, quello del caffè, che temporaneamente stempera il grigio del cemento nei momenti di convivialità tra detenuti.

“Il carcere rappresenta un luogo necessario e inevitabile ma non può e non deve essere il fine ultimo […] bisogna riconoscere il senso profondo della dignità dell’uomo e il rapporto di reciprocità inevitabile tra il mondo dei ristretti e quello dei liberi […]il problema del carcere non richiede eroi, ma uomini di buona volontà”.

Conclude Don Russo, che racconta del difficile rapporto con un detenuto che per un anno di incontri di quasi silenzio lo ha scrutato per “vedere se poteva fidarsi” per poi finalmente abbandonarsi ad ore di confessioni. “il carcere è una scuola di vita di grande spiritualità […] quello che manca ? Punti di riferimento con cui potersi confidare e condividere”.

Proposte : investire nei quartieri a rischio e sbloccare dalla burocrazia, utilizzare per progetti benefici gli immensi beni sequestrati ai clan (di cui la regione Campania ha primato assoluto per quantità), aumentare la spesa pubblica per il Servizio giustizia (appena l’1% attualmente).

 

La speranza ha due figli : l’indignazione per le cose che non vanno e il coraggio di cambiarle – Samuele Ciambriello.

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