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Turismo sui livelli del 2019, nella Penisola Sorrentina numeri di rilievo

tempo di lettura: 3 min
26/11/2022 10:47:31

Stando a quanto affermano gli ultimi dati Istat relativi ai primi otto mesi dell’anno, e presentati durante i recenti Stati Generali del Turismo a Chianciano Terme, le presenze turistiche in Italia sarebbero fortemente cresciute nel periodo oggetto di analisi, con un incremento del 74,7%, di cui un + 89,9% negli esercizi alberghieri e un + 54,6% negli esercizi non alberghieri. Le presenze dei clienti residenti sono cresciute del 29,9%, quelle dei non residenti del 171,5%.

In altri termini, buone notizie per l’economia del territorio che oggi, dopo un periodo sicuramente sfidante, continua a soffrire a causa di alcune determinanti purtroppo ben radicate, come il caro-energia. L’incremento della spesa media dei viaggiatori (che dimostra una buona propensione al consumo, a dimostrazione che non si spende di più solo per intrattenimento e casinò [Italia], quanto anche per viaggi e cultura), non potrà che apportare benefici diretti alle casse degli operatori.

Insomma, numeri alla mano, il turismo italiano è pressoché tornato sui livelli del 2019, considerato che bastano solamente 88.000 presenze per conquistare i dati statistici di quel periodo. Nel 2021 le presenze sono state pari a oltre 289 milioni di unità e, nonostante una crescita di 10 punti percentuali rispetto al 2020, mancavano ancora 147 milioni di presenze (di cui 114 milioni di stranieri) per raggiungere i livelli del 2019.

Il ruolo della Campania

In questo scenario, comunque, alcuni territori hanno già fatto meglio del triennio precedente. È il caso della Campania, con la città di Napoli e alcune delle destinazioni più apprezzate del territorio (come Ischia) che oggi hanno superato i livelli del 2019, confermandosi come destinazioni particolarmente attrattive per italiani e stranieri.

Il dato campano e, in esso, quello della penisola sorrentina, risulta essere ancora più notevole se confrontato con la media nazionale: sull’intero territorio italiano, infatti, i livelli del 2019 sono stati superati solamente tendenzialmente in autunno, mentre in numerose località della Campania già nel mese di giugno si era fatta segnare una percentuale superiore a quella del periodo che oggi si assume come riferimento.

Merito non solamente della grande attrattività del territorio campano agli occhi dei turisti nazionali e internazionali, quanto anche della minore dipendenza rispetto all’alta stagione: le numerose iniziative turistiche oggi a disposizione di tutti coloro i quali desiderano approdare in Campania permettono infatti di ridistribuire i flussi turistici in maniera più equilibrata anche nella bassa stagione, per quanto rimanga forte l’influenza dell’estate sugli arrivi locali.

Decisivo il ruolo degli italiani

Se quantitativamente i numeri sembrano essere molto simili a quelli del 2019, le cose cambiano per quanto concerne la ripartizione qualitativa per provenienza. Il ruolo degli stranieri sta gradualmente diventando sempre più importante, ma sono gli italiani a svolgere un ruolo decisivo sia per quanto concerne il numero degli afflussi che per quanto riguarda i dati di permanenza media.

Lecito immaginare che anche nei prossimi mesi i numeri possano gradualmente ritornare sui livelli di grande rilevanza rispetto a quelli di tre anni fa, permettendo così al turismo campano, e a quello della penisola sorrentina, di riprendere di slancio il percorso che era stato interrotto tre anni fa.

Per averne conferma non si potrà che attendere ancora qualche mese, superato il quale saranno finalmente a disposizione i dati dell’intero 2022, a certificazione di un faticoso ritorno alla normalità che potrebbe rilanciare le aspettative di breve termine del turismo campano e di quello della penisola sorrentina, atteso ora da un 2023 contraddistinto da un calendario ricco di iniziative e di punti di interesse che, negli auspici degli organizzatori, dovrebbero confermare la dinamicità del settore turistico.

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