Un nuovo fronte di tensione si apre a Castellammare di Stabia nel settore della raccolta rifiuti. Il sindacato F.I.A.L. Ambiente e Servizi ha denunciato la sospensione dal lavoro di un dipendente della Velia Ambiente srl, e ha annunciato l’apertura dello stato di agitazione nel cantiere cittadino. Una vicenda che rischia di sfociare in una nuova mobilitazione sindacale e che richiama l’attenzione delle istituzioni locali.
Secondo il sindacato, il dipendente sarebbe stato sospeso senza retribuzione per un anno con una decisione definita "pretestuosa", che lo ha escluso dall’attività lavorativa senza possibilità di ricollocazione. F.I.A.L. Ambiente contesta la gestione della società incaricata del servizio di igiene urbana e si appella alle istituzioni locali affinché intervengano con urgenza per sanare la situazione.
Nella nota inviata a Prefettura, Comune di Castellammare, Questura e organi d’informazione, il sindacato parla di un "sopruso" nei confronti del dipendente e denuncia l’assenza di un confronto con le parti sociali, violando – a loro dire – le normative vigenti sulla sicurezza e sulla tutela dei lavoratori. La sospensione, sottolinea il documento, si baserebbe su riferimenti normativi errati, citando un inesistente articolo 44 comma 7 del Decreto Legislativo 81/08 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Solo chi è animato da intenti persecutori e vessatori – si legge nella lettera firmata dal Segretario Generale Domenico Merolla – può adottare una decisione così drastica, mortificando non solo il lavoratore ma anche l’uomo". Per questo il sindacato ha chiesto l’immediata ricollocazione del dipendente e un incontro urgente per affrontare il caso.
La tensione tra Velia Ambiente e i rappresentanti sindacali è ormai alle stelle. F.I.A.L. Ambiente chiama in causa direttamente il Comune di Castellammare, chiedendo l’intervento del sindaco e del consiglio comunale, affinché verifichino la legittimità della sospensione e valutino l’eventuale coinvolgimento della Procura della Repubblica.
Tra le accuse mosse dalla sigla sindacale, anche quella di scarsa trasparenza nella gestione del personale: si chiede, ad esempio, di verificare perché nel Centro Comunale di Raccolta (CCR) ci siano lavoratori inquadrati con qualifiche più alte rispetto al lavoratore, il quale avrebbe invece diritto a un reintegro in quella stessa mansione.
A fronte del mancato riscontro da parte dell’azienda, il sindacato ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione, avvertendo che nei prossimi giorni potrebbero esserci presidi pacifici davanti alle sedi istituzionali ritenute responsabili di questa situazione. La questione, infatti, non riguarda solo il singolo lavoratore ma si inserisce in un più ampio contesto di tensioni legate alla gestione del servizio di raccolta rifiuti nella città stabiese.
La battaglia è appena iniziata e l’attenzione resta alta. Se la questione non verrà risolta rapidamente, il cantiere di Velia Ambiente potrebbe presto diventare teatro di nuove proteste, con ripercussioni dirette anche sul servizio di raccolta rifiuti in città.
Aggiornamento:
In merito alle notizie di stampa riguardanti il presunto stato di agitazione proclamato da una sigla sindacale autonoma, le organizzazioni di FIADEL, CGIL e UIL si dissociano da quanto dichiarato e prendono le distanze da questo modo di fare sindacato. Quanto dichiarato e fatto trapelare attraverso la stampa è totalmente falso: FIADEL, CGIL e UIL non hanno mai proclamato alcuno stato di agitazione.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».