Potrebbe finire in vendita un tratto di arenile di via De Gasperi a Castellammare di Stabia. Secondo indiscrezioni, un lotto di quasi 400 metri quadrati risulta inserito nel piano di alienazione dei beni comunali, con un valore stimato di 45mila euro. La scelta dell’amministrazione riaprirebbe il dibattito sulla gestione del litorale, soprattutto dopo il recupero dell’arenile in villa comunale e il ritorno alla balneabilità della costa stabiese.
Il tratto di spiaggia potrebbe ora diventare di proprietà privata, con la possibilità per un investitore di sfruttarlo anche a fini turistici. Un’operazione che si inserisce in un contesto più ampio di razionalizzazione del patrimonio comunale: nell’elenco dei beni in alienazione figurerebbero anche alcuni alloggi popolari ed immobili per un possibile incasso complessivo di circa 400mila euro.
Intanto, nei giorni scorsi, il Comune ha pubblicato un avviso per informare i cittadini che sarà possibile presentare ricorso amministrativo entro 60 giorni per contestare l’iscrizione di un bene nel piano di vendita. Ma la possibile cessione di un tratto di arenile, in una città che solo di recente ha riconquistato l’accesso al mare, rischia di sollevare polemiche e di accendere un nuovo confronto politico.
"Apprendiamo da un articolo di stampa la preoccupante notizia dell’intenzione dell’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia di mettere in vendita un tratto di arenile. Se confermata, questa decisione andrebbe ben oltre il contestato Piano Spiagge elaborato sotto l’amministrazione Cimmino e fortemente criticato dalle opposizioni nel febbraio 2022. All’epoca tutte le forze di opposizione, nessuna esclusa, si espressero chiaramente contro quel piano. - commenta Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana - Le spiagge sono un bene comune e non possono essere vendute. Il litorale appartiene al demanio marittimo, tutelato dall’articolo 822 del Codice Civile e dall’articolo 28 del Codice della Navigazione, che ne sanciscono l’inalienabilità salvo specifiche e straordinarie procedure di sdemanializzazione. La vendita di un’area che fino al 2019 era di proprietà del Demanio e che è stata ceduta gratuitamente al Comune appare dunque non solo inopportuna, ma anche giuridicamente discutibile.
Ma c’è un altro aspetto che rende questa ipotesi ancora più assurda: che senso avrebbe liberare l’arenile, come dichiarato e fatto la scorsa estate, e poi venderlo? L’amministrazione comunale ha rivendicato l’importanza di restituire la spiaggia ai cittadini, di garantire la fruibilità pubblica del litorale. Se queste erano davvero le intenzioni, come si può ora pensare di cedere quel tratto di spiaggia a privati? Sarebbe una palese contraddizione e un grave errore politico. La spiaggia è di tutti. È un patrimonio della collettività che deve essere tutelato e reso fruibile, non ceduto a privati per speculazioni. Negli ultimi anni abbiamo già assistito a tentativi di sottrarre spazi pubblici ai cittadini, e questa ipotesi rappresenterebbe un ulteriore passo nella direzione sbagliata. Mi auguro che si tratti solo di una boutade, perché sarebbe assurdo anche solo immaginare un’operazione del genere. Ci aspettiamo una smentita chiara e categorica dal sindaco Vicinanza e dall’amministrazione comunale. Se così non fosse, sarebbe un segnale preoccupante di una gestione del territorio che antepone interessi privati al bene comune. Sinistra Italiana continuerà a vigilare affinché il litorale di Castellammare resti accessibile a tutti e non diventi merce di scambio".
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