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Castellammare - Terme, il PD attacca Cimmino: «Gestione della cosa pubblica come fatto privato»

«Non possiamo stare inermi di fronte ad un atteggiamento dolosamente responsabile, che ad oggi ha come unico obiettivo la svendita dell patrimonio immobiliare delle Terme».

tempo di lettura: 2 min
28/11/2020 20:17:37

«La seduta odierna del Consiglio Comunale fa emergere per l’ennesima volta l’inconsistenza, l’insipienza e l’assenza di una visione di città da parte della maggioranza che amministra Castellammare di Stabia oramai da trenta mesi». E' il duro attacco mosso dal Partito Democratico che prosegue: «Un’amministrazione che stenta a gestire l’ordinario e che è completamente assente sui grandi temi che riguardano il presente ed il futuro della città. Questa volta assistiamo alla gestione della cosa pubblica come fatto privato, quasi personale, a totale svantaggio dell’interesse pubblico, sull’annosa vicenda S.I.N.T., ed il conseguente pericolo che la città rischia di subire con la perdita del patrimonio immobiliare del complesso termale. L’atteggiamento arrogante con il quale il Sindaco ed alcuni esponenti della maggioranza tentano di aggirare il problema con proposte demagogiche e scaricando, come è solito fare al Sindaco negli ultimi tempi, su altri è diventato stucchevole. Solo per dovere di cronaca sentiamo la necessità di ricordare a Cimmino ed alla sua maggioranza che le Terme di Stabia, già in crisi da diversi anni, sono state portate al collasso da una gestione dissennata e disastrosa durante l’amministrazione di centrodestra guidata dal Sindaco Bobbio, amministrazione nella quale l’attuale primo cittadino ricopriva la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Le successive amministrazioni di centrosinistra, tra mille difficoltà e con risultati alterni, hanno avuto il coraggio e la responsabilità di portare avanti azioni che limitassero i danni e che soprattutto tutelassero il patrimonio immobiliare, nell’esclusivo interesse della città e dei cittadini, cercando di recuperare la vocazione termale non solo del complesso del Solaro ma anche dell’antico stabilimento di Piazza Giovanni Amendola attraverso la riapertura dell’estate del 2016. L’approssimazione con la quale si sta tentando di gestire questa difficile fase ci lascia sgomenti, in pericolo c’è il futuro della città, la sua vocazione turistica e termale. Non possiamo permettere che la discussione si limiti alle sole dichiarazioni alla stampa, che l’argomento non venga discusso in consiglio comunale, che i diritti dei lavoratori termali vengano strumentalmente utilizzati per nascondere altri tipi di operazioni. Non possiamo stare inermi di fronte ad un atteggiamento dolosamente responsabile, che ad oggi ha come unico obiettivo la svendita dell patrimonio immobiliare delle Terme».

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