"Una cosa sono le idee, le posizioni politiche e il confronto democratico; un’altra sono l'utilizzo di squallide immagini che rievocano un passato buio della nostra storia e che non deve tornare. Il confronto democratico è altro: la violenza simbolica non è dissenso, è solo mancanza di rispetto e degrado culturale. Una vergogna” - è quanto dichiara Luigi Vicinanza, sindaco di Castellammare di Stabia, commentando i manifesti comparsi in città e che raffigurano Giorgia Meloni a testa in giù.
«Al di là del disgusto per l’immagine in sé - ha commentato il consigliere comunale di minoranza Mario D'Apuzzo - , ciò che preoccupa è il messaggio politico e simbolico: rovesciare il volto del Presidente del Consiglio non è satira, è odio. È la rievocazione di una violenza che l’Italia dovrebbe aver imparato a non celebrare mai più. Giorgia Meloni governa perché ha vinto le elezioni e in democrazia, questo significa una sola cosa: la volontà del popolo va rispettata. Si può contestare, si può dissentire, si può manifestare — ma non si può invocare la “cacciata” di un governo legittimamente eletto, né ricorrere a immagini che evocano l’umiliazione e la vendetta. Chi oggi mette la Meloni a testa in giù, domani potrebbe Farlo con chiunque altro. E allora non si tratta più di libertà di pensiero, ma di intolleranza politica. Questa non è opposizione, è degenerazione. È la resa di una sinistra estrema che, smarrita ogni linguaggio democratico, sceglie la provocazione come unico argomento. Il centrodestra ha vinto. La Meloni governerà finché gli italiani non decideranno diversamente. Chi non accetta questo principio non difende la democrazia: la calpesta. Perché quando si appendono le idee a testa in giù, la prima a morire non è una persona: è la libertà» ha concluso.
Abate: «Ci mangiamo un po' le mani per le nove occasioni create, in certe circostanze avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Comunque, portiamo a casa un punto prezioso.» De Pieri: «Sono felice per il gol, abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte.» Andreoletti: «Un punto che vale come una vittoria.»