L’accesso ai fondi europei ha rappresentato negli ultimi vent’anni un’opportunità fondamentale per la trasformazione urbana di Castellammare di Stabia. Un percorso caratterizzato da momenti di successo, ma anche da occasioni perse e progetti che, tra intoppi burocratici e contenziosi, sono rimasti incompiuti. Ora, con la nuova programmazione europea, si apre una nuova fase in cui la città può rilanciare la propria crescita attraverso interventi mirati alla rigenerazione urbana e allo sviluppo sostenibile. Uno dei momenti più significativi nell’utilizzo dei fondi comunitari per Castellammare è stato l’epoca del Piu Europa. Durante l’amministrazione guidata da Salvatore Vozza, la città riuscì a intercettare risorse fondamentali per la riqualificazione della villa comunale. Un intervento che, pur non senza difficoltà e patemi nelle fasi di attuazione, ha restituito alla cittadinanza uno dei luoghi simbolo della città. Tuttavia, per altre opere ci sono state maggiori difficoltà, negli anni seguenti, nella gestione dei fondi assegnati per altri progetti strategici. Uno degli esempi più emblematici è la Casa del Fascio, la cui riqualificazione è rimasta ferma per oltre un decennio a causa di un contenzioso che ha bloccato il cantiere. Un destino simile ha riguardato Corso De Gasperi, dove il progetto di restyling del waterfront ha incontrato problemi che ne hanno rallentato la realizzazione e compromesso il risultato finale. In entrambi i casi, i fondi intercettati non hanno portato ai benefici sperati, evidenziando la difficoltà nell’attuazione concreta delle opere. Con la successiva programmazione di fondi europei, legata ai Programmi Integrati Città Sostenibile (Pics), l’amministrazione guidata da Gaetano Cimmino è riuscita a ottenere finanziamenti per una serie di interventi significativi. Tra questi, il Museo Civico a Quisisana, il nuovo Viale Ippocastani che collega la città alla Reggia e il restyling di Villa Gabola. Pur senza ancora inaugurazioni ufficiali, questi interventi sono stati avviati da qualche tempo. Diversa la sorte per Palazzo Pace, per il quale i fondi intercettati non sono stati ritenuti sufficienti per coprire l’intero intervento, facendo così sfumare un’ulteriore possibilità di riqualificazione. Ora si guarda avanti. Con la nuova stagione dei fondi europei, l’amministrazione in carica punta a cogliere le opportunità offerte dal Prius, il programma per la rigenerazione urbana sostenibile. Un pacchetto di 15 milioni di euro, che potrebbe rappresentare una svolta per la città, permettendo di sviluppare progetti di grande impatto. L’obiettivo è affidare al più presto la redazione del Documento di Orientamento Strategico (Dos), passaggio necessario per definire il parco progetti da candidare. Questa nuova fase di pianificazione non riguarda solo Castellammare, ma tutta la fascia costiera del Golfo di Napoli, nell’ottica di un percorso di sviluppo condiviso con gli altri comuni del territorio. La sfida è trasformare le risorse disponibili in progetti concreti, evitando gli errori del passato e puntando su una visione di crescita sostenibile, capace di rilanciare Castellammare come polo strategico per l’intero comprensorio. Dopo anni di cantieri bloccati e occasioni sfumate, il tempo della programmazione è arrivato. Resta da vedere se la città sarà finalmente in grado di trasformare i finanziamenti in opportunità reali per il proprio futuro.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».