La permanenza a Napoli di Kalidou Koulibaly non è certa. Ha dimostrato più volte di essere un gran calciatore, ma soprattutto un gran uomo che, nonostante il successo, non ha mai dimenticato le sue origini. L'ultima notizia è che il calciatore, nel giorno del suo 30esimo compleanno, festeggiato nella giornata di ieri, si è fatto un regalo, uno di quelli belli che fanno star bene chi lo fa ma soprattutto chi lo riceve. Infatti, il difensore azzurro ha spedito nel suo Paese, il Senegal, una nave contenente ambulanze, lettighe, camici ospedalieri, medicine, materiale sanitario e mascherine.
Koulibaly non è nuovo a questo tipo di gesti. È diversi anni che fa atti di beneficenza, che vengono scoperti suo malgrado. Il capitano della nazionale senegalese ha sempre preferito il silenzio. Infatti, ha sempre cercato di non apparire. Ma, nel mondo di oggi è cosa al quanto impossibile.
Lo ha fatto anche qui in Italia. Diverso tempo fa si era avvicinato ad un gruppo di ragazzi e ha scaricato dall'auto giacche calde in una giornata d'inverno ad Agnano. Oltre a questo, maglie e cappotti regalati ai lavavetri dei semafori e diverse visite all'ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli per portare un sorriso ai piccoli pazienti ricoverati. Tra questi anche al connazionale Cheikh Ndiaye, il dodicenne che è arrivato qui per sottoporsi ad una delicata operazione che nel suo paese d'origine non avrebbe potuto sostenere.
In un mondo in cui si ha a che fare con i diritti civili, sapere che, nel caos, ci sono persone come Koulibalu che cercano di stare dalla parte giusta e migliorare il mondo di oggi fa bene al cuore e da speranza di un domani migliore.
Abate: «Ci mangiamo un po' le mani per le nove occasioni create, in certe circostanze avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Comunque, portiamo a casa un punto prezioso.» De Pieri: «Sono felice per il gol, abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte.» Andreoletti: «Un punto che vale come una vittoria.»
