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Napoli - Ecco la verità sull'addio di Higuain

Il fratello-agente racconta la storia dell'approdo di Gonzalo al Napoli ed il successivo addio.

tempo di lettura: 3 min
di Aurora Levati
05/07/2021 16:51:12

Parole al veleno quelle di Nicolas Higuain, fratello e agente dell'attaccante argentino Gonzalo Higuain, nei confronti di Aurelio De Laurentiis. Ha svelato dell'approdo a Napoli, dell'addio contestatissimo e anche della figura del Presidente. Tutto questo senza peli sulla lingua. Lo ha fatto ai microfoni di Tuttonapoli.net. Di seguito alcuni estratti dell'intervista.

"De Laurentiis? Non voglio parlare di lui perché gli darei troppa importanza. Lui non ha mantenuto la parola che mi aveva dato, in quel momento è finito tutto. Per me la parola data è più importante di una carta firmata. Quando io ho fatto un patto con te e ci diamo la mano, finisce lì. Consisteva in un aumento? Non era una questione economica, avevamo chiesto cose per aiutare la società a crescere e migliorare le cose. Immaginate che Gonzalo è stato sette anni al Real Madrid, stiamo parlando di un’esperienza incredibile nel mondo del calcio. Quando lui ha proposto delle cose al Napoli per aiutare a crescere, De Laurentiis non ha voluto ascoltarlo. Quando la Juve ci ha comunicato che voleva pagare la clausola, Gonzalo mi ha detto di non voler più parlare con De Laurentiis ed è successo quello che sapete. Non era una questione economica, erano cose per migliorare la squadra, l’infrastruttura ed il campo di allenamento. Lui invece ascoltava e poi si faceva uscire le cose dall’altro orecchio. Per questo è finita la storia con lui. Napoli? E' stata una sfida molto importante per noi, soprattutto per quello che ha vissuto lì Diego. Quello ha rappresentato un plus nella scelta di Gonzalo di andare al Napoli per proseguire la sua carriera. Per tutta la nostra generazione, è indimenticabile quello che ha vissuto Maradona a Napoli. Un argentino che parla male di Diego non è un argentino. Posso scrivere un libro sull’addio di Gonzalo. Sono stati giorni speciali, soprattutto per quello che abbiamo vissuto a Napoli, per tutto l’amore che ha ricevuto dal popolo napoletano. Anch’io ho vissuto la stessa cosa, ho tantissimi amici napoletani. Al di là della situazione sportiva rimane il calciatore e la persona. Siamo stati tre anni lì, abbiamo conosciuto cose importanti. Il tifoso forse non conosce la parte interna di quello che succede intorno al giocatore ed è normale che si arrabbi con me. Sono passato per l’artefice del passaggio di Gonzalo all Juve. Quando perdi il tuo giocatore più importante, la responsabilità di chi è? Quando tu vuoi tutti i giorni dimostrare che tu sei il buono e che il cretino è mio fratello… Si cerca sempre di far passare per cretino il calciatore, perché controlla la passione del tifoso, il presidente no. Quando tu vuoi essere più importante dei giocatori, e lui è così, si sbaglia. Invece il giocatore è quello più importante”.

 

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