Scontro diretto in chiave Champions, con gli uomini di Walter Mazzari vogliosi di mettere da parte la delusione Supercoppa, e riprendere la scalata verso le posizioni di prestigio della classifica. La Lazio (con la Curva Nord chiusa a causa delle discutibili sanzioni post-derby) dell’ex Maurizio Sarri arriva alla sfida avendo conquistato l’intera posta in palio in 5 delle ultime 7 gare tra tutte le competizioni. Discorso diverso per i partenopei, che vogliono cavalcare l’onda del successo contro la Salernitana, importante per mettere alle spalle una striscia negativa di 1 pari e 2 sconfitte nelle precedenti 3 uscite in Serie A.
Tante le assenze per il Napoli. Mancano infatti gli squalificati Simeone, Cajuste e Kvaratskhelia, gli infortunati Meret, Olivera e Natan, oltre ad Anguissa ed Osimhen impegnati in Coppa d’Africa. Fuori anche Traore, ancora alla ricerca della miglior condizione per poter fare il proprio esordio con i campioni d’Italia. Mazzarri si affida nuovamente ad un ultradifensivo 3-5-1-1 con Politano alle spalle di Raspadori nel ruolo di falso 9. Rrahmani al centro della difesa, scortato da Ostigard e Juan Jesus. Lobotka play, Demme e Zielinski mezzali, con Di Lorenzo e Mario Rui esterni a tutta fascia.
Dopo 5 minuti Lazzari verticalizza in maniera pericolosa per Isaksen, ma è lucido Juan Jesus che va al contrasto e fa carambolare la palla sulle gambe dell’attaccante laziale guadagnando anche la rimessa dal fondo. Passano pochi giri di lancette e c’è un retropassaggio sanguinosissimo di Ostigard che lancia Castellanos in campo aperto, con Di Lorenzo costretto alle maniere forti per evitare il peggio. Luis Alberto si incarica del calcio piazzato, e dopo l’intervento decisivo di Juan Jesus in copertura, arriva Gila che calcia altissimo oltre la trasversale. Al 13’ è ancora Lazio: Luis Alberto lancia nello spazio Felipe Anderson, palla dietro per Isaksen che non si intende con il compagno, poi l’azione prosegue ed occasione ghiotta per l’esterno danese che dal limite non trova lo specchio. Lobotka è ubiquo e mette una pezza sul filtrante di Guendouzi verso Castellanos, mentre dall’altra parte non si fa sorprende Gila che interviene in scivolata sul lungo lancio di Ostigard verso Raspadori. Il Napoli si difende con ordine ma fatica ad imbastire azioni pericolose. Zielinski prova a farsi vedere dalla distanza ma trova soltanto il muro della retroguardia capitolina. Al 43’ brividi quando Isaksen da posizione defilata rientra sul mancino, e fa partire una conclusione a giro che si perde alta.
La Lazio esce meglio dagli spogliatoi, e dopo pochissimo avrebbe anche sbloccato la gara con un gol da cineteca di Castellanos, che dopo uno stop di petto conclude in rovesciata sorprendendo Gollini fuori dai pali. Esulta lo Stadio Olimpico, ma è tutto fermo a causa della posizione irregolare dell’attaccante argentino. Poco dopo Di Lorenzo lancia Politano lungo l’out destro, ma la corsa dell’ala azzurra è interrotta bruscamente da Romagnoli che rimedia un sacrosanto cartellino giallo. Preme la Lazio con un’inzuccata di Luis Alberto che si stacca dalla marcatura per girare di testa un traversone di Guendouzi, ma la mira è imprecisa. Il muro partenopeo regge su Luis Alberto, poi Isaksen rimette la sfera al centro con Ostigard che stacca imperioso per evitare guai. Capitolini vicini al gol quando una rasoiata di Cataldi fa la barba al palo alla sinistra di Gollini. Zielinski inventa per Politano ma regge il muro laziale, poi sugli sviluppi di un calcio d’angolo Gaetano prova a pescare il jolly, ma il suo collo esterno si perde ben lontano dai pali di Provedel. Il Napoli prova a pungere sfruttando i lunghi lanci dalle retrovie: Ostigard pesca Raspadori alle spalle di Marusic, ma non si intende con Zielinski e l’azione sfuma. Un volitivo Zielinski non trova il varco giusto, poi è la Lazio a sfiorare il gol: Guendouzi va profondo per Isaksen, palla verso l’area piccola per l’inserimento di Castellanos, che si incarta nel tentativo di provare la magia di tacco. Dentro Mazzocchi e Ngonge, ed è proprio l’ex Verona all’esordio in maglia azzurra a procurarsi un calcio di punizione poco più avanti della lunetta. Sul pallone c’è sempre Zielinski, ma il pallone si perde fuori. C’è tempo anche per Lindstrom e la “prima” di Dendoncker. Il forcing finale è di marca capitolina, ma Vecino incorna troppo debolmente per impensierire Gollini, poi Juan Jesus salva su Pedro. La squadra di Sarri si riversa nell’area di rigore del Napoli, ma senza produrre nulla di concreto ed il risultato finale è un inevitabile pareggio a reti bianche.
LAZIO – NAPOLI 0-0
LAZIO (4-3-3) Provedel; Lazzari (25’ st Pellegrini), Gila, Romagnoli, Marusic; Guendouzi (31’ st Vecino), Cataldi (39’ st Rovella), Luis Alberto; Isaksen (39’ st Pedro), Castellanos, Felipe Anderson. All: M. Sarri
NAPOLI (3-5-1-1) Gollini; Ostigard, Rrahmani, Juan Jesus; Di Lorenzo, Demme (15’ st Gaetano), Lobotka, Zielinski (38’ st Dendoncker), Mario Rui (34’ st Mazzocchi); Politano (38’ st Lindstrom); Raspadori (34’ st Ngonge). All: W. Mazzarri
Arbitro: Daniele Orsato della Sezione AIA di Schio
Note: Ammoniti: Demme (L), Romagnoli (L), Gila (L), Cataldi (L), Ostigard (N). Corner: 4-3. Recupero: 0’ pt, 5’ st.
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»