Foto: Ssc Napoli
Dopo la sosta per le Nazionali è di nuovo campionato, con Walter Mazzarri che (ri)esordisce sulla panchina del Napoli per raddrizzare una situazione piuttosto complessa. La squadra partenopea, reduce dal deludente ko interno contro l’Empoli, si ritrova a -10 dalla vetta dopo appena 12 giornate di campionato. Non accadeva dalla stagione 1994/95 (con il Milan a -12 dalla Juventus) che la squadra campione d’Italia in carica avesse già un distacco in doppia cifra dalla battistrada dopo pochissimi mesi dallo start della massima lega tricolore. Di Lorenzo e compagni si affidano alla cabala per strizzare un occhio ad un calendario sulla carta proibitivo: 3 le vittorie ottenute dal Napoli negli ultimi 3 scontri diretti in Serie A con gli orobici, ed un rendimento esterno che vede i partenopei aver messo in cascina ben 14 dei 21 punti complessivi lontano dal Maradona.
Mazzarri abbandona le proprie certezze e riparte dal 4-3-3. Meret recupera in extremis, ma tra i pali si sistema l’ex Gollini. Natan e Rrahmani formano la coppia centrale, con Di Lorenzo sulla corsia bassa destra ed Olivera su quella opposta. Lobotka (nel giorno del suo compleanno) è il play davanti alla difesa coadiuvato da Zielinski e Anguissa che vince il ballottaggio con Cajuste. Osimhen torna tra i convocati ma siede inizialmente in panchina con Raspadori falso 9, Politano e Kvaratskhelia nel ruolo di ali.
Prima occasione al minuto 7: corner dalla sinistra che Zielinski batte corto per Raspadori, suggerimento per Olivera il cui tiro-cross viene respinto da Zappacosta. La replica orobica non tarda ad arrivare: Lookman prova a cercare spazio nei pressi del limite dell’area, ma la conclusione viene murata da Kvaratskhelia in ripiegamento difensivo. La gara è una partita a scacchi, con Gasperini che gioca uomo su uomo, mentre il Napoli attende la pressione per cercare varchi sul lato debole. Al 21’ si fa vedere Pasalic con un’inzuccata velleitaria che Gollini fa sua senza esitazioni, quindi Kolasinac si incarta lanciando Politano verso la porta, ma il difensore bosniaco recupera in extremis affidandosi alla propria fisicità. Al 29’ ancora Napoli sugli sviluppi di palla inattiva, con Kolasinac che salta più in alto di tutti per neutralizzare Natan e Olivera in proiezione offensiva. Passano pochi giri di lancette ed il Napoli si porta in vantaggio: Carnesecchi allontana un pallone insidioso in uscita, l’azione prosegue con il cross di Raspadori che trova prontissimo Rrahmani per l’incornata in fondo al sacco. Esulta la squadra insieme a tutta la panchina, ma l’arbitro invalida tutto perché il VAR rileva l’off-side del difensore kosovaro. Tegola Napoli con Olivera costretto ad abbandonare il campo sostituito da Juan Jesus, con Natan che trasloca sulla corsia mancina. Il gol dell’1-0 è però soltanto rimandato: al termine di un’azione avvolgente e prolungata, capitan Di Lorenzo va con il contagiri per l’inserimento di Kvaratskhelia, che gira di testa alle spalle di un incolpevole Carnesecchi. La partita si accende e nei minuti finali succede di tutto. Prima Gollini salva il risultato su Bakker a botta sicura, quindi in pieno recupero il Napoli va vicinissimo al raddoppio. Ederson perde un pallone sanguinosissimo nei pressi del dischetto, Zielinski ne approfitta e tenta lo scavetto neutralizzato da Carnesecchi, subito dopo conclude Di Lorenzo trovando l’opposizione di Scalvini, Politano si imbatte nel muro orobico, quindi è ancora Scalvini ad immolarsi su Anguissa già pronto a celebrare il raddoppio.
In avvio di ripresa Gollini scalda subito i guantoni su Ruggeri, poi al 52’ i nerazzurri riportano in match il parità con un colpo di testa firmato Lookman che non lascia scampo all’estremo difensore azzurro. Preme l’Atalanta sulle ali dell’entusiasmo: sassata di Pasalic che centra in pieno De Ketelaere, quindi Natan è imperioso in tackle con perfetta scelta di tempo su un volenteroso De Ketelaere. Il difensore brasiliano ex Bragantino calamita ogni pallone, e anticipa anche Scalvini sugli sviluppi di un calcio piazzato. Mazzarri pesca dalla panchina: dentro Osimhen ed Elmas per Raspadori e Politano, e questa sarà una scelta che a posteriori si rivelerà vincente. L’attaccante nigeriano entra con grande rabbia, e subito va alla conclusione con una frustata da lunghissima distanza che non impensierisce Carnesecchi. Spazio anche per Cajuste e Ostigard, e proprio dai neo-entrati giunge la rete che consegna al Napoli i 3 punti. Rinvio approssimativo di Carnesecchi intercettato da Cajuste, si avventa in scivolata Osimhen che libera Elmas, pronto a freddare il portiere orobico con una rasoiata che si infila sul primo palo. Attento Mariani sul tuffo di Scamacca in area di rigore, mentre dopo un corposo recupero il Napoli può esultare per una vittoria bella e meritata.
ATALANTA – NAPOLI 1-2
Reti: 44’ pt Kvaratskhelia (N), 8’ st Lookman (A), 34’ st Elmas (N)
ATALANTA (3-4-1-2) Carnesecchi; Scalvini, Djimsiti, Kolasinac (31’ st Bonfanti); Zappacosta (33’ pt Hateboer), Ederson, Koopmeiners, Bakker (1’ st Ruggeri); Pasalic; Lookman (39’ st Scamacca), De Ketelaere (39’ st Muriel). All: Gasperini.
NAPOLI (4-3-3) Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan (33’ st Ostigard), Olivera (39’ pt Juan Jesus); Anguissa, Lobotka, Zielinski (33’ st Cajuste); Politano (18’ st Elmas), Raspadori (18’ st Osimhen), Kvaratskhelia. All: Mazzarri
Arbitro: Maurizio Mariani della Sezione AIA di Aprilia
Note: Ammoniti: Natan (N), Djimsiti (A), Di Lorenzo (N), Kolasinac (A). Corner: 5-4. Recupero: 4’ pt, 5’ st.
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