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Usa, sacerdote abusò di 200 bambini "Ratzinger e Bertone occultarono il caso"

Padre Lombardi: "Non fu punito perché malato e non ci furono nuove accuse" In mattinata, a Roma, vittime americane hanno diffuso volantini in San Pietro.

tempo di lettura: 3 min
25/03/2010 14.10.21

I vertici del Vaticano, tra cui il futuro Papa Benedetto XVI, occultarono gli abusi di un prete americano, sospettato di aver violentato circa 200 bambini sordi di una scuola del Wisconsin. Lo scrive il New York Times, sulla base di alcuni documenti ecclesiastici di cui è venuto in possesso. La corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e l'allora cardinale Joseph Ratzinger, scrive il New York Times, mostra che la priorità era, a quel tempo, quella di proteggere la Chiesa dallo scandalo.

La notizia arriva all'indomani delle dimissioni del vescovo irlandese John Magee, che ha lasciato l'incarico perché travolto da un'inchiesta su presunti casi di pedofilia. E in mattinata, a Roma, due cittadini americani vittime di preti pedofili, insieme ad attivisti dell'associazione statunitense Snap, che raccoglie coloro che denunciano abusi sessuali commessi da sacerdoti, hanno distribuito questa mattina volantini contro Papa Ratzinger proprio al confine tra l'Italia e la Città del Vaticano, cioè al limite tra piazza Pio XII e piazza San Pietro. Sui volantini, la vicenda del prete del Wisconsin del quale parla oggi il New York Times.

La vicenda in questione riguarda il reverendo Lawrence C. Murphy, che aveva lavorato nella scuola dal 1950 al 1977. Nel 1996, riferisce il quotidiano americano, l'allora cardinale Joseph Ratzinger non fornì alcuna risposta a due lettere che gli furono inviate dall'arcivescovo di Milwaukee, Rembert G. Weakland, mentre solo otto mesi più tardi il cardinale Tarcisio Bertone diede istruzioni, ai vescovi del Wisconsin, di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy.

Ma Bertone, precisa il New York Times, fermò questo processo dopo che lo stesso padre Murphy scrisse al cardinale Ratzinger ricordando che il caso era sostanzialmente caduto in prescrizione. "Voglio solo vivere il tempo che mi resta nella dignità del mio sacerdozio. Chiedo il vostro aiuto in questa vicenda", chiese il sacerdote. Nei documenti, ottenuti dal quotidiano dai legali di cinque uomini che hanno fatto causa alla diocesi di Milwaukee, non c'è traccia della risposta di Ratzinger a questa lettera. Ma secondo quanto si legge, padre Murphy non ricevette mai alcuna punizione o sanzione e fu trasferito in segreto in alcune parrocchie e scuole cattoliche, prima di morire nel 1998.

Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, con un comunicato citato dal NYT spiega che elementi determinanti nella decisione di non punire padre Murphy furono la sua salute precaria e l'assenza di nuove accuse nei suoi confronti. Il sacerdote ha certamente abusato di bambini "particolarmente vulnerabili" e violato la legge e si tratta di "un caso tragico", osserva Lombardi, sottolineando però che il Vaticano è stato messo a conoscenza del caso solo nel 1996, anni dopo la fine delle indagini. Sui motivi per i quali padre Murphy non sia mai stato punito riducendolo allo stato laicale, il portavoce ha risposto che "il diritto canonico non prevede punizioni automatiche".

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