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Ucraina, allarme per Zaporizhzhia: si rischia scenario da Fukushima

Monito degli Usa: se la Cina arma Putin sarà la guerra mondiale. Biden: attacco a un membro Nato è attacco a tutti

tempo di lettura: 3 min
di Ansa
25/03/2023 08:16:21

Gli Stati Uniti non hanno ancora prove che la Cina abbia fornito armi alla Russia ma, se lo facesse, questo "amplierebbe la guerra potenzialmente a livello globale", avverte il capo del Pentagono. In Ue intanto i leader si preparano a volare in Cina per discutere il piano di pace di Xi.

"A seguito del calo dell'acqua dal bacino idrico di Kakhovka, esiste il rischio di un guasto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa. Questo potrebbe significare un possibile scenario di Fukushima nel mezzo del continente europeo a causa della Russia". A sostenerlo è il ministro della Protezione ambientale e Risorse naturali dell'Ucraina, Ruslan Strilets, in un aggiornamento su Facebook. Secondo il ministro, quasi 5 milioni di ucraini non hanno accesso all'acqua potabile, e un altro 70% della popolazione potrebbe rimanere senza questa risorsa a causa dei bombardamenti russi.

"Un attacco contro uno è un attacco contro tutti": lo ha ribadito Joe Biden, rilanciando l'impegno della mutua difesa dei Paesi Nato mentre parlava del conflitto ucraino al parlamento di Ottawa. "Manterremo la pressione su Putin con le sanzioni e continueremo a fornire assistenza a Kiev", ha detto Biden. La Cina ha preso un impegno significativo con la Russia, ma finora non ha fornito armi a Mosca, ha detto Biden.
Se la Cina dovesse decidere di armare Mosca "prolungherebbe il conflitto e certamente amplierebbe la guerra potenzialmente non solo nella regione ma a livello globale", è stato il monito lanciato a Pechino dal capo del Pentagono Lloyd Austin.

Mosca da parte sua non pensa ad alcun ritiro, e minaccia anzi di spingersi fino a Kiev e Leopoli, se necessario: parola del falco Dmitri Medvedev.

L'attenzione è ancora puntata sul piano di pace della Cina, che intanto accusa gli Usa di "gettare benzina sul fuoco" e "ostacolare" gli sforzi per i colloqui. Ma l'interesse occidentale, o almeno europeo, per la proposta c'è: lo confermano gli annunci delle prossime visite a Pechino dell'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell, della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del presidente francese Emmanuel Macron. E prima ancora a incontrare Xi Jinping in Cina sarà il premier spagnolo Pedro Sanchez, la prossima settimana. Se da una parte la proposta cinese sembra essere ormai la base per lavorare a una soluzione mediata del conflitto, Kiev ha più volte ribadito che diversi punti del piano sono lontani dalla pace immaginata dagli ucraini, mentre cresce l'attesa per una telefonata tra Zelensky e Xi. Secondo il consigliere presidenziale Mikhailo Podolyak, la chiamata è prevista, ma ci sono alcune "difficoltà" nell'organizzarla. Pechino invece ha chiarito che al momento "non ha nulla da condividere" al riguardo.

Intanto continua a cadere la pioggia di bombe su tutta l'Ucraina.
Il sangue continua a scorrere nel Paese, dove nell'ultima giornata almeno 10 civili sono stati uccisi e 20 feriti a causa dei bombardamenti russi in diverse aree, tra cui 5 morti per un attacco ad un rifugio per civili a Kostiantynivka, nel Donetsk. Nella notte, le forze russe hanno colpito con droni l'area di Kryvyi Rih, città natale di Zelensky. E prosegue l'assedio russo per conquistare la città simbolo di Bakhmut, dove circa 10.000 civili, molti dei quali anziani e con disabilità, vivono ancora dentro e intorno all'insediamento in "condizioni disastrose", secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa.

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