Ligabue
Bologna, Stadio Dall'Ara. Ore 21.14. Le lancette dell'orologio proiettato sui maxi-schermi scandiscono il tempo che manca all'inizio del concerto. Inizia il fatidico countdown dell'ultimo minuto e alle 21.15 in punto sulle note di "TacaBanda" fa il suo ingresso sul palco Claudio Maioli. Lo stadio esplode ed è adesso che arriva il Liga. Quello che il cantante di Correggio si trova di fronte è un Dall'Ara da tutto esaurito: 38.000 i paganti in questa prima tappa della nuova trance del Ligabue Stadi 2010 dopo la piccola pausa estiva. Luciano questa sera gioca in casa e l'atmosfera è magica. Il cantante emiliano è in forma smagliante così come il resto della sua band. Si capisce da subito quanto Liga senta questa data di Bologna. La scaletta del concerto è la solita che si ripete dal 9 luglio allo Stadio Olimpico di Roma: il cantante esordisce sulle note di "Quando canterai la tua canzone" (nuovo singolo tratto da "Arrivederci Mostro") seguita da altre due tracce del nuovo cd ovvero "La linea sottile" e "Nel tempo". Lo spettacolo continua e se nella tappa fiorentina il rocker di Correggio rievoca il testacoda facendo riferimento alla posizione del palco rispetto al tour del 2008, questa sera a Bologna come in una sorta di provocazione nei confronti del pubblico ci tiene a precisare che i primi tre brani in scaletta sono esattamente nell'ordine con cui inizia il nuovo cd. È a questo punto che partono due brani tratti da album precedenti che possono essere considerati dei "classici" di Ligabue "Balliamo sul mondo" e "Bambolina e Barracuda". Tanti gli estratti dal nuovo album ma anche tanti i pezzi storici come ad esempio, per citarne alcuni " Piccola stella senza cielo", "Certe notti", "A che ora è la fine del mondo", " Quella che non sei", " Urlando contro il cielo", " Buonanotte all'Italia", "Marlon Brando è sempre lui". Ed è proprio nel bel mezzo di quest ultimo pezzo che Luciano si ferma un attimo a rimproverare noi, il suo pubblico, dandoci delle dritte per cantare insieme a lui: "No no no no no! No agli oh oh oh disorganizzati" . Come si fa a non pensare che Liga sia un idolo?! Ma uno dei momenti più emozionanti dell'intero concerto arriva proprio quando la scaletta prevede un brano acustico diverso per ogni data del tour. Questa sera il cantante sceglie di fare uno strappo alla regola facendo un pezzo che ha già cantato in un altra data dello stesso tour e che tra l'altro non è neppure in versione acustica. Il brano non può che essere "Caro il mio Francesco", una "lettera" che Luciano scrive con il cuore in mano all'amico Francesco Guccini che in questa tappa del tour è lì, sulle gradinate seduto in mezzo a tutti, incredulo per quello che sta succedendo. Dopo più di due ore di grande spettacolo il concerto non è ancora finito e anche questa volta Luciano sceglie di chiudere lo show ricordando per un attimo la crisi che colpisce l'Italia in questo momento e scegliendo un pezzo a dir poco incoraggiante: per usare le sue stesse parole "In fondo non ci costa nulla pensare che Il meglio deve ancora venire". L'emozione è visibile sui volti di tutti e Luciano esce dallo stadio in un autentico trionfo ringraziando i presenti con: " Ragazzi, siete belli. Cosa vi posso dire? SIETE BELLI. Lo siete stati per più di due ore. Io vi ho visti bene". Inutile dire che Ligabue non smette mai di stupire. Nonostante tutte le tappe del suo tour si somiglino dal punto di vista strettamente musicale, ognuna vale la pena di essere vissuta dal vivo. Possiamo descrivere questa data bolognese come un film già visto ma che riesce ogni volta a regalare emozioni diverse, uniche, indimenticabili.
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