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La Cina risponde a Trump con dazi al 15% su carbone e gas Usa

Aliquota al 10% su petrolio, avviata indagine a carico di Google

tempo di lettura: 2 min
di Ansa
04/02/2025 07:33:33

Pechino risponde ai dazi del 10% a tutte le importazioni made in China decise da Donald Trump, varando un pacchetto di misure che prendono di mira il carbone e il gas naturale liquefatto (Gnl) con aliquote del 15%, più un'ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili.
Le misure, ha riferito il ministero delle Finanze, "sono state imposte per contrastare" i piani del tycoon ed entreranno in vigore dal 10 febbraio.
Inoltre è stata avviata un'indagine a carico di Google, "sospettata di aver violato le leggi anti-monopolio cinesi". Il procedimento è stato aperto dalla State Administration for Market Regulation, l'Antitrust di Pechino "in conformità con le normative". La mossa ha più una portata simbolica che effettiva, essendo le attività del colosso Usa bandite dalla Repubblica popolare.

Dopo l'entrata in vigore alla mezzanotte Usa di martedì dei dazi aggiuntivi del 10% decisi da Trump all'import del made in China, Pechino ha risposto con una serie di misure che, a partire dal 10 febbraio, prendono di mira carbone e gas naturale liquefatto Usa con aliquote del 15%, più petrolio, macchinari agricoli, veicoli di grossa cilindrata e pick-up americani con un ulteriore onere del 10%.
I dazi americani, motivati per "problemi come il fentanyl", sono il frutto di una "imposizione unilaterale di tariffe da parte degli Stati Uniti" che "viola gravemente le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto)": la mossa "non solo non aiuta a risolvere i propri problemi, ma interrompe anche la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti", ha rimarcato il ministero delle Finanze in una nota.

Trump ha accusato la Cina di non aver fatto abbastanza per frenare il flusso dell'oppioide fentanyl e dei suoi precursori negli Stati Uniti, all'origine della morte di 100mila americani ogni anno. Tuttavia, mentre il tycoon ha definito la tregua di un mese per Messico e Canada minacciati con tariffe al 25%, con Pechino ha deciso di procedere, pur anticipando l'esistenza di trattative in corso. Il presidente americano ha infatti avuto colloqui dell'ultimo minuto con il premier canadese Justin Trudeau e la presidente messicana Claudia Sheinbaum, che ha deciso l'invio di 10.000 militari a tutela delle frontiere contro l'immigrazione illegale.
Si prevede che Trump parlerà con il presidente cinese Xi Jinping nei prossimi giorni, alimentando le attese nei mercati che i due leader riusciranno a trovare un accordo per rimuovere i dazi. 

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