L'allarme non è nuovo, ma con il passare delle settimane il rischio che possa diventare reale aumenta. Dopo la violazione dello spazio aereo polacco e quindi della Nato, con l'escalation di provocazioni nella guerra tra Russia e Ucraina, l'ennesima esortazione di Guido Crosetto diventa la chiamata - dentro e fuori dal governo - per agire su un nuovo riarmo in tempi più rapidi.
"Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un'altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque - ribadisce il ministro della Difesa parlando ai cronisti - Non siamo pronti perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent'anni e quindi i vent'anni non si recuperano in un anno o in due anni".
E adesso anche la richiesta della Nato di rafforzare il confine europeo orientale, lanciando la missione 'Sentinella dell'Est', ha un ulteriore peso e costo per il nostro Paese in termini di impegno, che alla fine potrebbe aggiungere due ulteriori caccia Eurofighter al dispositivo militare già presente sul fianco Est.
Ma la Difesa italiana frena: "Non è giunta ancora alcuna richiesta ufficiale al dicastero e pertanto non è stata assunta alcuna decisione in tal senso. Le eventuali valutazioni sul contributo nazionale alle missioni della Nato vengono esaminate esclusivamente nelle sedi competenti dell'Alleanza Atlantica e successivamente sottoposte, come da prassi, all'approvazione degli organi istituzionali italiani".
Intanto il Consiglio Atlantico si riunirà martedì e mercoledì, come da prassi, aggiornandosi sul tema con un punto informativo. Il Comando militare - in una nota ha fatto sapere che "l'Italia e Svezia hanno indicato di voler aggiungersi" ai Paesi contributori.
Lo scopo dell'Alleanza è di potenziare l'asset alleato, in particolar modo per affrontare la sfida dei droni ai confini con Polonia, Romania e Paesi baltici.
Il Regno Unito, ha annunciato il premier Keir Starmer, fornirà due Eurofighter Typhoon per missioni di difesa aerea sulla Polonia nell'ambito dell'operazione Eastern Sentry. I caccia saranno supportati da velivoli per il rifornimento in volo. E, con Germania, Francia e Danimarca, anche l'Italia potrebbe aggiungersi quindi al nuovo dispiegamento di forze aeree in funzione antirussa.
Ma che non sarebbe un contributo preso alla leggera da Roma lo confermano le parole dello stesso Crosetto, che ha puntualizzato: "Siamo tra i primi contributori in assoluto nella Nato sul fianco Est. Ma abbiamo anche il fianco Sud e quindi credo che il contributo dato finora su quello Est sia abbastanza. Se poi dovremmo incrementarlo ci verrà formalmente chiesto e decideremo".
Si tratterebbe di un ulteriore aggravio di risorse da mettere in campo per le forze militari italiane, che - aldilà degli aiuti a Kiev - hanno già messo a disposizione consistenti assetti - tra cui una batteria Samp-T, quattro caccia F35 e un aereo di sorveglianza radar - oltre a duemila uomini del nostro esercito sul fianco Est.
Resta il problema del sistema di difesa nazionale che rischia di essere sguarnito: per far fronte ad un eventuale attacco esterno servirebbe innanzitutto incrementare i sistemi di difesa aerea antimissili e antidroni con relativo munizionamento - come i missili Aster - in ambito terrestre e navale, considerando che l'Italia ha soltanto due Samp T impiegati nel proprio territorio.
Ci sono poi eventuali minacce dal mare alla nostra penisola, interamente circondata dal Mediterraneo. Sul fronte terrestre si sta invece già lavorando all'acquisizione di carri armati di nuova generazione in collaborazione con la Germania. A dare una spinta alle linee di produzione dei nostri armamenti potrebbero essere i fondi del 'Security action for Europe', nell'ambito del piano Rearm Europe, che potrebbero portare all'Italia quasi 15 miliardi di euro.
L'obiettivo resta quello di mantenere una certa forza sul piano della deterrenza, affinché si possa arrivare alla pace e mantenerla. "Non abbiamo più tempo da perdere - avverte ancora il titolare della Difesa - il clima così, a fattori invariati, non può che peggiorare. Abbiamo il dovere di fare qualunque cosa per invertire una rotta verso un dirupo che mi pare di vedere inarrestabile e sempre più veloce".
Il tecnico gialloblù nel post partita: «Statistiche alla mano avremmo meritato la vittoria, in alcuni momenti siamo stati troppo frenetici. A La Spezia per vincere, non possiamo fare tabelle».