Juve Stabia
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''Vespa...for love'', questo mese sono le sorelle Contessa

Nonostante la differenza d'età e i chilometri che le separano dal loro fratello minore Sergio, continuano ad essere un punto di riferimento nella vita del difensore gialloblù.

tempo di lettura: 17 min
di Serena Di Capua
12/02/2015 17:42:13

Sapete cos'è l'amore per un fratello? E' un legame indissolubile che dura una vita intera. Va oltre la distanza, il tempo, il silenzio e unisce due anime che si toccano senza confondersi come le dita della mano. Lo sanno bene le sorelle Contessa, che nonostante la differenza d'età e i chilometri che le separano dal loro fratello minore Sergio, continuano ad essere un punto di riferimento nella vita del difensore gialloblù. Perché se da bambini, una sorella può essere una compagna di giochi, da adolescenti è una consigliera che non s'annoia mai di ascoltare e di aiutare l'altro nei momenti della crescita. Sono proprio loro le protagoniste del nuovo appuntamento con la rubrica "Vespa...for love". Chi meglio di Valeria e Valentina, può raccontarci i lati inediti e qualche aneddoto della vita privata del terzino classe 90'? Tutti conoscono Sergio Contessa nelle vesti di calciatore. Premiato come miglior acquisto di quest'anno della Juve Stabia, il difensore nativo di Erchie, ha dimostrato subito di essere un elemento valido, ricevendo attestati di stima da molti addetti ai lavori. Una vera spina nel fianco per gli avversari, veloce ed imprevedibile. Un fulmine sulla corsia sinistra, capace di difendere alla perfezione ma di saper anche pungere al momento opportuno, segnando un gol nella trasferta di Martina Franca e fornendo ogni volta suggerimenti interessanti ai compagni. In pochi, però, conoscono il ragazzo al di fuori del campo di calcio. A raccontarcelo sono le sue sorelle maggiori, donne piene di vita, forti, tenaci e con sani principi. Valeria ha 36 anni, casalinga e mamma a tempo pieno di tre splendidi bambini: Marta 12 anni, Giulio 10 e Davide 18 mesi, ma in passato ha aiutato anche  il marito a gestire l'azienda di autonoleggio, lavorando come autista. Valentina, invece ha 34 anni, è un'insegnante abilitata in lingua inglese che esercita come supplente in vari istituti primari e superiori. La sua vita gira intorno alla sua famiglia, ai suoi nipoti e principalmente ai suoi studenti, coltivando il sogno di avere un giorno una cattedra tutta per sé.

Che tipo di rapporto avete con Sergio?

Valeria: "Con Sergio ho un rapporto bellissimo, che va oltre il legame di sangue. Per me è come se fosse il mio primogenito. Quando lui è nato io avevo 12 anni e Valentina 10, eravamo già grandicelle e così abbiamo seguito con gioia ed entusiasmo le sue varie tappe, aiutandolo a crescere sano e forte, invogliandolo ed incoraggiandolo sempre ad inseguire i propri sogni proprio come due mammine premurose nei confronti del loro figlioletto. Questa sorta di affetto materno è rimasto intatto nel corso degli anni e tuttora sono sempre pronta a consigliarlo per qualsiasi cosa".

Valentina: "Il mio rapporto con Sergio si è consolidato negli ultimi anni perché durante la sua adolescenza io ero a Lecce impegnata con gli studi universitari e lui era sempre fuori casa per inseguire il suo sogno di diventare un calciatore professionista, per cui erano pochi i momenti per stare insieme. Poi tutto è cambiato quando, terminata l'università, sono rientrata a casa. Mio fratello ormai era cresciuto, quindi tra noi era più forte l'esigenza di confrontarci e di raccontarci tutto ciò che ci capitava, come due ottimi amici. Tanto è vero che oggi non sento più la differenza d'età, perché ora è un ragazzo maturo e responsabile, che stimo molto per il suo vissuto. Sicuramente non è stato semplice per lui vivere lontano da casa e badare a sé stesso senza il calore della famiglia. Però nonostante tutto è riuscito a studiare, ottenendo ottimi risultati in campo e fuori,  di questo non posso che esserne fiera ed orgogliosa.  Per me è un ragazzo d'oro e spesso e volentieri a scuola lo propongo come modello da seguire per tutti gli studenti che amano lo sport. Perché Sergio è stato capace di conciliare lo studio con il calcio, dando prova che questo binomio non è irraggiungibile".

Chi tra voi due si avvicina di più al suo carattere?

Valeria: "Per certi aspetti il mio carattere è più simile a quello di Sergio, perché Valentina, a differenza mia, è più determinata, seriosa, riflessiva, pignola su tante cose. Mentre io affronto la vita in modo più leggero, senza crearmi troppi grattacapi.  Ed anche lui è fatto così. Sergio è un ragazzo socievole, allegro, affettuoso, solare, non è per nulla fiscale nelle sue cose. La caratteristica che lo rende speciale  è questo suo modo continuo di dimostrare affetto in maniera smisurata. Perché se prima eravamo noi a preoccuparci per lui ora è il contrario. E' stato proprio lui ad insegnarci da adulte a manifestare più spesso il nostro amore con baci, abbracci e carezze. L'unica nota stonata del suo carattere è quella di essere un po' nervosetto.  Quando perde la calma non ce n'è per nessuno. A volte non ti da' nemmeno il tempo di capire dove hai sbagliato, perde completamente le staffe. Però, dopo un po'gli passa tutto, non è un tipo che riserva rancore, anzi subito si avvicina e ritorna ad essere il coccolone di sempre".

Valentina: "Forse più Valeria perché loro sono molto più allegri e aperti, mentre io sono più riservata e meticolosa. Però mi tocca ammettere che io e Sergio abbiamo un difetto in comune: siamo entrambi molto suscettibili e permalosi, scattiamo facilmente, lo so perché mi rivedo spesso nelle sue reazioni. Sergio è un ragazzo molto istintivo, ma poi ritorna sempre sui suoi passi".

Che ricordo avete della vostra infanzia?

Valeria: "Ogni volta che penso al passato, mi balza in mente un episodio molto divertente, che spesso e volentieri si ripete nel corso degli anni. Siccome io e mia sorella abbiamo solo due anni di differenza, siamo cresciute insieme passo dopo passo e tra di noi c'è sempre stato un rapporto di complicità e di confidenza. Oggi come allora ci capita spesso di confidarci da sole in gran segreto e questa cosa non gli  è mai andata giù. Ricordo che un giorno, Sergio era piccolo aveva quasi tre anni, ci beccò in camera a chiacchierare senza averlo interpellato e così per dispetto entrò tutto sparato, ci guardò negli occhi con uno sguardo minaccioso e ci fece un gestaccio e scappo via di corsa. Questa vicenda è rimasta indelebile nel tempo, infatti appena io e Valentina iniziamo a confabulare in un angolino da sole, senza coinvolgerlo nel discorso, ripete la stessa scenetta".

Valentina: " Ho ricordi vaghi della nostra infanzia, non ho un'immagine nitida, perché sono una persona che in generale rammenta poche cose. Quando Sergio è nato, io ero ancora una bambina e lo consideravo come un giocattolo. Mi divertivo tanto a trascorrere le giornate con lui e Valeria. Era uno spasso giocare tutti e tre insieme".

Essendo sorelle maggiori siete protettive nei suoi confronti? Gli fate spesso delle raccomandazioni?

Valeria: "Sì, sono sempre stata molto protettiva nei suoi confronti. A Sergio faccio continue raccomandazioni soprattutto quando lo vedo giù di morale. E' capitato l'anno scorso quando lui ha vissuto una situazione poco felice con la Reggina, sentendosi poco gratificato e considerato dalla società anche quando ha avuto la possibilità di giocare , perché in quel momento avrebbe voluto spaccare il mondo ma ciò gli è stato impedito dalla sua condizione poco ottimale. Noi eravamo consapevoli del suo periodo negativo e per questo cercavamo in tutti i modi di  confortarlo e di spronarlo a non mollare e di continuare a lottare come ha sempre fatto. Tutt'altra cosa con la Juve Stabia. A Castellammare è rinato come persona e come calciatore. Sergio è un ragazzo educato e rispettoso, quindi tante volte l'ho incitato anche a farsi valere di più, ad essere cattivo, non nel senso brutto della parola, ma di essere più aggressivo. Anche in campo potrebbe spingere di più su quella fascia invece lui ha sempre massimo rispetto per i suoi compagni e si attiene al suo ruolo, cioè servire il centrocampista e l'attaccante di turno, senza invadere lo spazio altrui".

Valentina: "Sì, sono abbastanza protettiva. Un affetto però non proprio materno come quello di Valeria perché lei, essendo la più grande, è sempre stata come una madre nei suoi confronti. Sergio è il mio fratellino, quindi tra di noi c'è inevitabilmente un forte legame e di conseguenza le situazioni che lui vive, in qualche modo è come se fossero le mie. Nonostante la distanza che ci separa lo sento molto vicino. Le raccomandazioni che gli faccio , sono generiche, senza entrare nei particolari. Cerco in tutti i modi di non essere invadente e di non fargli troppo domande perché se lui ha bisogno di dirmi qualcosa lo sa che può farlo liberamente. Sono pronta ad ascoltarlo anche nel cuore della notte".

Il figlio maschio è sempre stato il cocco di mamma, confermate questa tesi?

Valeria: "È il cocco di tutti, ma soprattutto di papà. Qualsiasi cosa Sergio desideri lui è sempre pronto ad accontentarlo. Anche se ormai non è più un bambino, Sergio resta la luce dei suoi occhi. Papà gli è stato molto vicino durante la sua crescita professionale, ha fatto tanti sacrifici. All'epoca lavorava come impiegato postale e rientrava a casa per ora di pranzo, giusto il tempo di mangiare qualcosa al volo per essere pronto ad accompagnare il suo campione al campo ed ora non può che essere orgoglioso di come è diventato e di dove è arrivato".

Valentina: "A casa nostra è il cocco di mamma ma soprattutto di papà, davanti a lui si scioglie come neve al sole. Qualunque richiesta di Sergio è un ordine per lui. Sicuramente anche mamma assume lo stesso atteggiamento, ma lei rimane più neutrale mentre papà è più sfacciato, il suo amore per Sergio è evidente. Non fa nulla per nasconderlo".

A quanti anni ha iniziato a dare calci ad un pallone?

Valeria: "Ha iniziato tardi più o meno all'età di  9 anni perché prima giocava a pallavolo. Il suo amore per il calcio è nato all'improvviso. Inizialmente giocava per strada con gli amici poi in seguito si è iscritto a scuola calcio per perfezionare la tecnica anche se già dimostrava di avere la stoffa del campione".

Valentina: "Era piccolino quando ha iniziato a correre dietro ad un pallone, più o meno frequentava la quarta elementare. Sergio era un tipo molto sportivo, amava praticare più di uno sport, infatti prima del calcio si dilettava a giocare a pallavolo. La passione per il calcio è esplosa un po' alla volta".

Chi è stato a spronarlo in questa avventura calcistica?

Valeria: " Pur non essendo un appassionato di calcio e non avendo mai giocato a calcetto da bambino con gli amici, è stato mio padre ad incoraggiare Sergio in questo cammino perché aveva riscontrato in lui talento da vendere. A casa mia questo sport non era tanto seguito. Col tempo è stato Sergio a trasmetterci l' amore per il pallone. Tant'è che adesso quando mio fratello gioca  restiamo a casa davanti al maxischermo oppure partiamo verso Castellammare o nelle varie cittadine limitrofe per seguire dal vivo la partita. Ormai girare per gli stadi è un appuntamento fisso, non possiamo farne almeno. Papà è quello che si sposta di più di tutti però anche noi quando abbiamo la possibilità siamo contenti di occupare gli spalti e tifare da vicino".  

Valentina: "In realtà da solo perché in casa non c'erano grandi tifosi. E' avvenuto il contrario di quello che succede di solito nelle famiglie, dove il papà trasmette questa passione al proprio figlio, nel nostro caso invece è stato Sergio a far avvicinare mio padre al pallone. Papà, infatti con il calcio non ha mai avuto feeling. Nonostante ciò devo ammettere che è stato lui a spronare Sergio ad inseguire il  proprio sogno. Adesso si può dire che la musica è cambiata. Ora tifo, passione e amore per il calcio sono componenti essenziali della nostra famiglia".  

Nonostante la lontananza seguite le partite e siete sempre pronte ad incitare e supportare vostro fratello?

Valeria: "Sì certo, sono diventata anch'io una grande tifosa. Quest'anno poi con la Juve Stabia è nata subito una forte alchimia e simpatia, grazie soprattutto alla gente di Castellammare sempre molto socievole, calorosa e divertente. Si respira un clima disteso nell'ambiente gialloblù, formato da persone composte e professionisti seri che svolgono un lavoro certosino per garantire la tranquillità e la serenità del gruppo. Questa positività Sergio l'ha trasmessa anche a noi e quindi non possiamo far altro che essere contenti di incitare la Juve Stabia. Una maglia che gli sta regalando tante gioie e soddisfazioni".

Valentina: "Sì, a casa ci siamo attrezzati con il videoproiettore per guardare la partita in modo chiaro per non perderci nemmeno un'azione, come se stessimo allo stadio. Seguiamo le partita principalmente a casa però quando è possibile ci spostiamo sia a Castellammare che nelle zone vicine, come  Matera e Barletta.  Al Menti ci siamo stati tutti ed è stata un'esperienza stupenda da ripetere assolutamente".

Zio Sergio come si comporta con i suoi nipoti?

Valeria: "È uno zio eccezionale. Molto bravo, premuroso, affettuoso e attento. Si interessa di tutto quello che fanno, della scuola, agli hobby che loro portano avanti. Non dimentica mai i compleanni e gli onomastici e tutte le festività. Quando siamo stati a casa sua a Castellammare in occasione della befana ha fatto una sorpresa ai miei bambini, facendogli trovare tre calze enormi piene di dolciumi. Un gesto che vale più di mille parole. Siamo rimasti tutti a bocca aperta, soprattutto io che stando fuori casa,  non ero riuscita a provvedere. I piccoli erano entusiasti non sapevano più come ringraziarlo. Erano pazzi di gioia e d'amore per lui".

Valentina: "Mi sarebbe tanto piaciuto avere uno zio così giovane e attento come lui. Anche da lontano li segue, si informa su quello che fanno a scuola o nel tempo libero. Poi con Giulio ha un rapporto speciale, avendo in comune la passione per il calcio, si capiscono a volo, giocano insieme con la play station, scelgono le scarpette da calcio su internet, c'è tanta complicità tra di loro. Quando è fuori ha sempre voglia di sentire la loro voce mentre quando rientra in paese corre subito da loro ad abbracciarli e a spupazzarli di coccole".

 

Chiede sempre a voi il parere di un suo trasferimento di squadra?

Valeria: "Prima di firmare il contratto con la Juve Stabia aveva ricevuto altre proposte e più di una volta ne ha parlato con noi, chiedendoci un parere su quello che poteva essere l'orientamento migliore, la scelta più giusta da fare. Il nostro giudizio però è sempre stato relativo perché nessuno di noi può definirsi esperto nel settore, non conosciamo i vari ambienti calcistici a differenza del suo procuratore. Ma all'occorrenza prima che Sergio metta nero su bianco, esprimiamo sempre un nostro giudizio. La Juve Stabia ci è sembrata l'opzione più consona e i fatti ci stanno dando ragione". 

Valentina: "Questo no, è un argomento top secret. Per quanto riguarda questioni prettamente calcistiche preferisce lasciarsi consigliare dai più esperti a meno che non abbia dubbi riguardanti una decisione superficiale, come la preferenza di una città piuttosto di un'altra. Lui sa bene, che noi non siamo del settore e non abbiamo i dati e le conoscenze giuste per orientarlo, ma ci aggiorna sempre su ciò che potrebbe accadere. Sergio ha molta fiducia del suo procuratore ed è proprio lui ad indirizzarlo verso la strada giusta da percorrere".

Cosa gli augurate  per la sua carriera?

Valeria: "Spero che lui riesca ad arrivare più in alto possibile. Al di là dei vari club, mi farebbe molto piacere vederlo giocare con la maglia azzurra. Poter raggiungere la nazionale sarebbe un sogno per lui e per tutti noi, anche perché Sergio è nato nel 90' quando in Italia si disputavano i mondiali, quindi è come se fosse in qualche modo predestinato a quel traguardo. Però  in fin dei conti spero che mio fratello riesca a calcare palcoscenici importanti, riuscendo a centrare il suo obiettivo perché lo merita come calciatore e come persona. Ha sempre dato il massimo ed ora a piccoli passi sta realizzando il sogno di diventare un giocatore affermato. Gli auguro con tutto il cuore che i suoi sacrifici e i suoi sforzi  vengano un giorno premiati".

 Valentina: "Gli auguro sempre di riuscire a raggiungere i suoi obiettivi e di possedere le armi e gli strumenti  giusti per arrivare dove lui desidera. Poi gli dico sempre che è stato bravo e fortunato perché è riuscito a fare della sua passione il suo lavoro, una cosa da pochi. Spero che continui ad avere sempre la stessa determinazione e di non mollare mai, perché chi si ferma è perduto".

Valeria e Valentina grazie per questa bella chiacchierata. Prima di salutarci, volete fare un augurio speciale alla Juve Stabia e un saluto ai suoi tifosi?

Valeria: " Auguro alla Juve Stabia di riuscire a sorpassare gli avversari e di raggiungere la vetta della classifica perché la squadra, la società, la stampa e i tifosi lo meritano tanto per tutto l'amore che dimostrano per questi colori. Sarebbe una gioia immensa se la Juve Stabia riuscisse ad approdare in serie B, non solo perché Sergio ne fa parte, ma perché è evidente la passione che tutto l'ambiente ha per la squadra. La nostra famiglia continuerà ad incitarla fino alla fine con la speranza di accompagnarla verso il salto di categoria e credo che seguiremo le ultime gare al Menti, facendo il tifo e cantando insieme agli ultras.

Valentina: "Auguro alla Juve Stabia di crederci fino all'ultima partita perché ritengo che possano raggiungere il primato del girone con facilità e di ottenere il salto di categoria in anticipo, senza dover passare per la lotteria dei play-off. Ed infine un attestato di stima ai tifosi che sono sempre molto partecipi e numerosi, facendo sentire ogni volta il proprio sostegno alla squadra".

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