Brera Holdings diventa così socio unico della S.S. Juve Stabia, acquisendo anche il restante 48% delle quote del socio di minoranza Andrea Langella, a seguito della ricapitalizzazione effettuata. Si chiude così un'era dirigenziale fondamentale per il club: Langella, inizialmente entrato come sponsor con Siroil, è poi diventato presidente. Sotto la sua guida, la Juve Stabia ha raggiunto il punto più alto della sua storia, ottenendo non solo il ritorno in Serie B, ma anche l'accesso ai play-off per la promozione in Serie A.
«Si chiude oggi un capitolo importante della mia vita personale oltre che imprenditoriale -così Langella saluta il popolo gialloblù- Lasciare la Juve Stabia vuol dire chiudere un percorso lungo, tortuoso ma ricco di incredibili soddisfazioni. Un cammino iniziato come sponsor nella anno della promozione in Serie B (2018/2019) durante la precedente gestione societaria e che ho deciso di percorrere fino in fondo quando chiunque al mio posto avrebbe preferito battere in ritirata. Quando infatti ho preso in mano le redini del club, il mondo - non solo quello del calcio - stava attraversando un momento difficile a causa del Covid e la stessa Juve Stabia era agonizzante perché le risorse immesse da chi mi ha preceduto purtroppo non bastavano più. A questo si è aggiunta una dolorosa ed inopinata retrocessione in Serie C nel 2020 che è stata una mazzata tremenda dalla quale, però, abbiamo saputo rialzarci grazie a quello spirito di squadra che ha contraddistinto in questi anni il nostro sodalizio. Abbiamo ristrutturato il debito, lavorato affinchè arrivassero preziose risorse per lo stadio Menti (con fondi che adesso si sono rivelati preziosissimi per disputarte la cadetteria a Castellammare), costruito pian piano un settore giovanile ed una Academy capace di regalarci soddisfazioni e far crescere nuove "vespette". Inoltre, abbiamo dialogato con la società civile, con il territorio, con sponsor nazionali ed internazionali, con i partner per dare lustro alla città di Castellammare, alla sua tradizione ed alla sua immagine. Così, siamo tornati in B quando sembrava quasi impossibile farlo e ci siamo riusciti attraverso un progetto sostenibile, legato ai giovani e ad un'idea di calcio innovativa e mentre questo accadeva stavamo già strutturando la società per renderla appetibile anche ad investitori stranieri, esattamente come poi è avvenuto. L'anno successivo, vale a dire nella passata stagione, abbiamo toccato le vette più alte della storia della gloriosa Juve Stabia, al culmine di un campionato indimenticabile che con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto regalarci qualcosa di inimmaginabile. I tifosi hanno avvertito forte il senso di appartenenza che ha pervaso la squadra ed hanno affollato lo stadio Menti come mai era capitato prima regalandoci pomeriggi e serate da brividi. Anche solo aver sfiorato la promozione in A, aver disputato la semifinale play off e vissuto certe emozioni, resterà qualcosa di indelebile nel cuore di tutti i sostenitori e del sottoscritto, che sarà per sempre il primo tifoso della Juve Stabia. Inoltre, questo splendido traguardo lo abbiamo centrato raccogliendo il massimo del minutaggio attraverso una oculata politica di gestione tecnica e finanziaria della quale, permettetemi, mi prendo parte del merito. Lascio a malincuore ma con la consapevolezza di aver dato tutto me stesso, sapendo di aver commesso errori ma di non aver mai lesinato impegno.
Stabiese un giorno, stabiese per sempre - Andrea Langella»
L'analisi del tecnico gialloblù. «Abbiamo dimostrato di avere identità ed anima. Degli arbitri non parlo»