Una Juve Stabia sottotono esce sconfitta al Menti. Al Cittadella basta il gol di Okwonkwo nel primo tempo per tornare a vincere dopo il passo falso contro il Modena. Per le vespe si tratta della seconda sconfitta consecutiva, che interrompe l'imbattibilità tra le mura del Menti che durava dal mese di novembre. Mister Alessandro Dal Canto si gode la vittoria nel post partita. «Più forti in trasferta? Lo voglio leggere da lontano. Nell’ultimo periodo dell’anno scorso intesa come stagione sportiva, la squadra ha fatto fatica in casa e si è portata dietro questo aspetto mentale. È il nostro atteggiamento, il nostro modo di giocare. Da parte nostra non vedo nessuna differenza. Oggi il calcio è anche cambiato. Non vedo neanche atteggiamenti diversi nei nostri avversari in casa o in trasferta. Nel calcio non sempre c’è una spiegazione logica. Fisicità? Non ne abbiamo. Abbiamo agonismo, temperamento e corsa, ma non è una squadra di fisicità come il Sudtirol o lo Spezia. Attacchiamo di più in profondità, siamo una squadra che guerriglia quasi sempre dal punto di vista sportivo. L’avversario è partito forte e lo sapevamo. Venire a giocare qua era difficile sia per le qualità della Juve Stabia, che per l’ambiente. Il Menti è uno degli stadi più marcati, sotto questo punto di vista a favore della squadra di casa. Potevamo trovare il gol dopo dieci secondi e poteva cambiare le cose. Sono partite basate su episodi. È l’attitudine del Cittadella è sempre quello di essere veritiero in quello che fa. A volte ci sono realtà tanto differenti. Oggi è stata una partita tra due squadre simili nell’atteggiamento in campo. Loro hanno fatto un grande campionato finora, ma sapevamo che sarebbe stata una partita equilibrata e che sarebbe stata decisa grazie agli episodi. Quando capita l’episodio, se si concretizza in gol, sposta l’inerzia delle partite, per chi lo fa e per chi lo subisce. Poteva succedere a noi, come poteva succedere a loro. Oggi andiamo a casa contenti.»
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»
