Cultura & Spettacolo
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Nel mondo cattolico Festa dell’Assunzione di ferragosto

Scopriamo qualcosa in più su questa ricorrenza.

tempo di lettura: 7 min
di Antonio Ziino
13/08/2020 12:07:41

Il 15 agosto in molte parti del mondo cattolico si festeggia l’Assunzione in cielo della Madonna. Ciò avviene seguendo una secolare tradizione ma, come quasi sempre accade quando si parla di questi eventi anche di notevole importanza, mancano date e notizie precise. Il primo testo attendibile, quindi non in senso assoluto, che narra dell’Assunzione della Madonna in cielo, secondo la tradizione fino ad allora tramandata oralmente, reca la firma del vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano: «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso». Ciò accadde, secondo varie fonti, a metà del mese di agosto, a ferragosto. Quindi, per consuetudine, il ferragosto coincide con la festa dell’Assunta che si celebra, appunto, il 15 agosto.

Come è noto, il nome deriva da feriae Augusti, che significa riposo di agosto, appellativo dato alle feste istituite da Augusto e che si celebravano nei primi giorni del mese. Guardando il calendario, al giorno 15, appunto del mese di agosto, troviamo la grande ricorrenza che la Chiesa festeggia: la Madonna Assunta, accolta in Paradiso. Sembra opportuno ricordare che soltanto nel 1950 l’evento ha ricevuto il sigillo di dogma, sancito da Pio XII. Ma cerchiamo di capirne qualcosa di questa data estiva, sia perchè le notizie che sono state tramandate sembrano, a volte aleatorie o contrastanti, sia perchè in tempi più recenti, si è diffuso il trionfo delle vacanze, trascurando spesso l’aspetto spirituale che ovviamente la Chiesa ha tentato, e tenta, di far prevalere su altre effimere banalità legate al consumismo.

Nel mese di agosto, sempre nell’antica Roma, si procedeva alla raccolta dei cereali e si festeggiava il completamento dei più importanti e necessari lavori agricoli. Appare naturale che tale ricorrenza in Italia, con una popolazione dedita soprattutto all’agricoltura fosse motivo di grandi festeggiamenti e agli stessi animali da tiro (cavalli, asini e muli, adornati con fiori e corone di tralci verdi) veniva concessa la giornata di riposo. E’ accertata anche l’usanza che nel giorno di Ferragosto i lavoratori ottenevano una mancia dal padrone, gratifica che nel Rinascimento venne resa obbligatoria per decreto pontificio, usanza tramandata e in uso nel tempo, tranne in periodi bui della storia, che si è trasformata probabilmente nell’attuale “tredicesima”.

Sempre nell’antica Roma esistevano anche i Consualia, periodo di festa e riposo in onore di Conso, divinità protettrice dell’agricoltura, cui le popolazioni tenevano particolarmente in considerazione. Intorno al 18 a.C., con l’inizio dell’età imperiale, i Consualia divennero Augustali, in onore dell’imperatore Ottaviano Augusto. Il Ferragosto, festività fortemente radicata nella tradizione pagana, fu anch’essa trasformata in ricorrenza cristiana.

Attualmente, il Ferragosto è la giornata della vacanza, dell’escursione, del week end, forse anche per la calura del periodo, la ricorrenza “impone” svago e divertimento, ma anche momenti di spirituale riflessione con qualche pensiero, non completamente peregrino, che ci ricorda l’approssimarsi di un altro inverno.

Ora, però, pensiamo al Ferragosto di quest’anno, che, eludendo “forzatamente” per un momento la manovra finanziaria, una giornata di festa che la Chiesa dedica all’Assunzione con riti religiosi sia all’interno delle chiese, sia all’esterno. La statua della Madonna è solitamente portata in processione per diverse strade di paesi e città, con percorsi limitati, considerate le esigenze del traffico.

Nella nostra diocesi la tradizione antichissima. Già l’Assunta compatrona di Castellammare di Stabia, insieme con san Catello (principale protettore), ed altri santi. Ma la Chiesa più antica della diocesi in cui si venera la Madonna Assunta (ricordiamo sempre che la Madonna è unica e sola, nonostante gli innumerevoli nomi che le si attribuiscono), la chiesa di S. Maria a Castello, di Gragnano, risalente addirittura al IV-V secolo. A Castellammare di Stabia, la festività che vivacizza tutto il Rione Spiaggia, l’Assunta si venera, oltre che in cattedrale, nella chiesetta dedicata a san Francesco Saverio, che è una delle cappelle serotine istituite dal vescovo monsignor Francesco Saverio Petagna per contrastare il dilagare del protestantesimo. Il Presule, chiese ed ottenne un locale a piano terra dei granili di proprietà degli eredi della famiglia Castellano, da adibire a luogo di culto. In quel periodo la zona, nei pressi della ferrovia dello Stato era quasi deserta, ma col passare degli anni aumentò la popolazione anche per il nascente luogo sacro. Così, il 22 dicembre del 1870 fu completata la cappella, benedetta dal vice vicario generale, don Alfonso Ruggiero. La chiesetta, dedicata a S. Francesco Saverio, divenne succursale della Cattedrale. Fu officiata per circa 50anni dal primo rettore don Raffaele Scelzo, seguito nel tempo da altri rettori.Nella nostra città, grazie ai sempre crescenti consensi, la festività dedicata a S. Maria Assunta, si va sempre più diffondendo, partendo proprio dalla chiesetta di san Francesco Saverio al Rione Spiaggia. Tale Rione, dice don Michele Di Martino, attivissimo rettore della chiesetta, promotore di lodevoli iniziative religiose e sociali, ha consolidato negli anni una tradizione che ha origini antiche: la festa dell’Assunta. Una dedizione alla Madonna che suscita in tutti grandi sentimenti, ricordi, emozioni e speranze. Ogni anno, aggiunge don Michele, sempre diverso, sempre qualcosa in più per arricchire la cerimonia di questa festività ogni anno nuove persone si ritrovano alla processione richiamate dall’eco di coloro che hanno gratificato con la loro presenza le precedenti manifestazioni.

Poichè abbiamo fatto cenno alla Chiesa di Castello a Gragnano, va detto che si tratta quasi certamente della più antica chiesa costruita, vicino al secolare castello, con elementi architettonici ricuperati forse da altri preesistenti edifici della località.

La chiesa, nonostante le trasformazioni e le deturpazioni subite, si erge su un pianoro leggermente elevato: una scalinata porta sullo spiazzo dove una specie di nartece fa da portico alla chiesa, sulla cui facciata, oltre alla porta centrale, vi sono disposti quattro coperchi, di marmo, di antiche tombe che prima si trovavano nella chiesa (portano ancora tracce evidenti del calpestio), disposti due per lato in senso verticale. L'interno della chiesa ha tre navate. Originariamente doveva essere in stile gotico con influenza arabo - amalfitana, da come si può dedurre dalle finestre bifore. Nel Seicento, forse perché pericolanti, forse per la mania dell'epoca di rimaneggiare architetture e pitture, venne rifatta in uno stile che è difficile definire per il suo accostamento di elementi. Colpiscono anzitutto le otto colonne di marmo cipollino, di granito orientale, con capitelli diversi: corinzio, ionico, dorico ecc., sulle quali fu steso uno spesso strato di pittura verdognola nel tentativo di dare alle stesse un colore unico. Sull'altare maggiore si trova un trittico raffigurante la Madonna col Bambino e gli Apostoli Pietro e Paolo: la figura della Vergine si stacca netta dallo sfondo di oro con due angeli che la incoronano. Ai suoi piedi c'è l'arciprete Sicardo che lo fece dipingere nel 1549, come dice l'iscrizione: Aloisius Sicardus ar chipresbiter Graniani MDXLIX. S. Pietro regge sulle spalle le pesanti chiavi e S. Paolo con la spada della fede alzata. Sopra il trittico c'è una tavola del Quattrocento raffigurante probabilmente gli Apostoli (due di essi hanno l'aureola), che guardano meravigliati e un po' stupefatti il sepolcro vuoto, perchè la Madonna è assunta nel regno dei cieli, lasciando al suo posto un letto fiorito. E’, questa, una ulteriore testimonianza di fede del popolo di Dio.

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