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Castellammare - Tony Maiello: «Dal bar sotto casa a Laura Pausini. Così ho ricominciato a vivere con la musica»

Dopo la vittoria a Sanremo Giovani 2010 e un periodo di crisi profonda, l’artista stabiese si racconta: dagli attacchi di panico al lavoro come broker, fino alla rinascita come autore per grandi nomi della musica italiana.

tempo di lettura: 3 min
di Davide Soccavo
04/08/2025 23:49:07

Foto Instagram

Tony Maiello torna a raccontarsi. L’artista stabiese ha rilasciato un’intervista ai microfoni di cultpop.it, ripercorrendo le tappe più significative della sua carriera: dalla vittoria a Sanremo Giovani 2010, ai momenti più difficili segnati da crisi personali, fino alla rinascita come autore per grandi nomi della musica italiana come Laura Pausini e Marco Mengoni. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più significative:

«Sette-otto mesi dopo la vittoria a Sanremo mi ritrovo senza un contratto discografico. Mi dissero: ‘Vabbè, il brano lo mandiamo lo stesso’, così proposi 200 Note, un pezzo a cui tenevo molto. Ci provammo, ma senza aspettative. Infatti, non andò.»

Maiello racconta come il regolamento gli impedì di tornare nella categoria “Giovani”, e l’accesso ai “Big” non fu possibile: «Mi fecero capire che, andando tra i Big, non c’era speranza: quell’anno c’erano già Mengoni con Credimi Ancora e Valerio Scanu con Per tutte le volte che.»

Da quel momento, inizia una fase molto delicata della sua vita: «È stato un periodo molto nero: attacchi di panico, esaurimento nervoso, depersonalizzazione, derealizzazione… non mi riconoscevo più. Quel mondo lì mi aveva spinto a identificarmi con qualcosa che non sentivo mio. Così provai a fare altro: facevo muffin per un bar cinese sotto casa, poi iniziai a lavorare per un’agenzia immobiliare, infine come broker assicurativo.»

Un aneddoto significativo riguarda proprio il luogo di lavoro:  «Lavoravo in un ufficio in via Albricci, all’ultimo piano. Quando uscivo sul balconcino, sentivo sempre della musica. Quel pensiero però non mi lasciava mai: continuavo a scrivere.»

Il punto di svolta arriva quando decide di licenziarsi e tentare ancora con la musica, stavolta da autore: «Un giorno ho detto: ‘Mi licenzio’. Ho contattato un discografico – l’ho praticamente ‘stalkerizzato’ – e lui mi ha detto: ‘Per te, non posso fare nulla. Ma possiamo provare a scrivere per qualcuno. Tu per chi vorresti scrivere?’ Io risposi: ‘Per Pausini’. Incredibilmente, 200 Note – lo stesso brano a cui tenevo tanto – fu scelto proprio da Laura Pausini. Poco dopo, mi proposero un contratto con Sony e, ironia della sorte, l’indirizzo era proprio in via Albricci. Entrai in quel palazzo e mi affacciai da quel balconcino dove, tempo prima, mi chiedevo cosa ci fosse lì.»

Da quel momento, la carriera di Maiello come autore decolla: «È iniziato a girare il mio nome, e da lì ho lavorato con Giorgia, Il Volo, Amoroso, Renga… Ho iniziato a vedere le mie canzoni – che avevo scritto inizialmente per me – interpretate da voci straordinarie. Se a cantare il mio brano è Marco Mengoni o Giorgia, ben venga. Hanno dato alla canzone molte più possibilità di quante ne avrei avute io. Una mia canzone ha raggiunto i quattro dischi di platino. Per me, questa è una soddisfazione impagabile.»

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