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Castellammare - Catello Maresca a Quisilegge: «Orgoglioso delle mie origini stabiesi»

Il pm anti-camorra ha presentato stasera il suo ultimo libro a Palazzo Reale. «Con il Pnrr è forte il rischio di infiltrazioni camorristiche, lo Stato deve lavorare per evitarlo. Il reddito di cittadinanza? Un abominio».

tempo di lettura: 2 min
di red
06/12/2021 23:31:52

“Sono orgogliosamente Catello, a Castellammare mi sento a casa”. Con queste parole Catello Maresca ha introdotto la presentazione del suo ultimo libro ‘Nco. Le origini del male’ nel corso della rassegna letteraria ‘Quisilegge’, giunta alla sua seconda edizione presso il Palazzo Reale di Quisisana. Il pm anti-camorra, noto soprattutto per aver arrestato nel 2011 il boss dei casalesi Michele Zagaria, ha ricordato il legame con Castellammare, che deriva dal suo nonno paterno. “Ho il suo stesso nome e cognome, porto avanti la progenie e vado fiero delle mie origini stabiesi” ha spiegato Maresca, affiancato sul palco dal sindaco Gaetano Cimmino. “In questo libro ho voluto ricordare alcuni momenti topici del modo in cui la camorra ha allungato i tentacoli sui territori, perché attraverso la comprensione del loro modo di agire si può capire anche come combatterla”. Maresca ha ricordato la data fatidica del 23 novembre 1980, “uno spartiacque per gli affari della camorra, che ha inquinato la fase della ricostruzione, incamerando somme ingenti” e ha evidenziato il rischio che “questa nuova ricostruzione con i fondi del Pnrr venga a sua volta inquinata da infiltrazioni camorristiche, assolutamente da prevenire ed evitare”. Il pm ha sottolineato che “gli interventi di contrasto sono spesso tardivi, perché la repressione subentra quando ormai i soldi sono andati già persi, ragion per cui occorre lavorare sulla prevenzione” e ha definito il reddito di cittadinanza come “un abominio che comporta soltanto un forte rischio di dispersione delle risorse”. E infine il grande tema: può la cultura essere l’antidoto alla camorra? “In parte è vero che la cultura rappresenta un forte strumento di contrasto alla criminalità, - ha concluso Maresca - ma occorre anche creare un’alternativa. Perché se la camorra in certi ambienti ti dà da mangiare, è necessario che lo Stato a sua volta intervenga a creare opportunità concrete per tutti. In questo modo c’è la possibilità di vincere la battaglia e sottrarre spazi alla criminalità”.

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