L'ultimo appuntamento di Libri con-tatto svoltosi sabato sera, è stato aperto dal presidente di Idea Città Gianpaolo Valitutti che si è subito scusato per il cambio di programma dell'ultimo minuto. Doveva, infatti, essere presentato il libro 'Il cinema come nessuno ve l'ha mai raccontato', "ma - ha detto Valitutti - la scrittrice romana ha avuto un contrattempo. Fortunatamente è qui con noi Sergio Saggese".
Ad aprire il dibattito Vincenzo Aiello che, dopo aver ringraziato la compagna di viaggio Livia Imparato, ha sottolineato come "Castellammare risponde bene alla nostra iniziativa".
E' stato quindi introdotto il nuovo capolavoro di Saggese, Il sacco nero di Babbo Natale. "E' una favola per bambini, - attesta Aiello - ma a me ha dato l'impressione di essere un Apologo, come quelli di Calvino, sui giorni nostri. Babbo Natale è ubriaco, o come dicono i ragazzi di oggi sbronzato, e gli elfi devono occuparsi di tutto. L'oggetto particolare del libro è caratterizzato dai piccoli aiutanti, Mayo (Ettore Majorana), Bir (Ambrose Bierce), Pizzicalaluna (Antoine de Saint-Exupéry), Manu (Emanuela Orlandi) e Amy (Amelia Earhart), che sono ispirati a persone realmente esistite, accomunate da una scomparsa misteriosa. In più c'è anche la morale tipica della favola. Perché il sacco nero?". Saggese contento della splendida presentazione del libro, risponde "Il sacco è nero perché Babbo Natale ha perso la sua ombra, perdendo quindi se stesso, come ormai accade consuetamente nella nostra società".
Interviene nuovamente Aiello "Infatti, come ho detto prima, è un Apologo che denuncia la nostra società di oggi, che non è più una vera Società, poiché manca di comunicazione". "E' vero, manca di comunicazione. - ribatte Saggese - Io credo molto nella parola, soprattutto quella scritta, mi sono avvicinato alla scrittura proprio per questo. Ero timido e, quindi, mi esprimevo maggiormente con essa. Gioco molto con le parole, il titolo ne è una prova, molti leggendolo penserebbero subito al sacco della spazzatura, invece io lo vedo come un sacco da cui escono i cosiddetti scheletri nell'armadio". Dopo una breve lettura di Imparato, emerge un nuovo fiore all'occhiello del libro, "Le favole ai miei tempi - afferma Aiello - ci aiutavano a entrare gradualmente nel mondo degli adulti, ecco perché, anche nella mia recensione, ho detto che è bene far leggere questo libro a bambini e ragazzi". Saggese risponde "Ho voluto creare una situazione da cui tutti potessero ricavare qualcosa. La favola è stata scritta con una doppia chiave di lettura, una per stimolare i bambini e l'altra per stimolare noi adulti, anche se il mio desiderio è che il libro sia letto da genitori e figli insieme, perché i bambini possono insegnare molto agli adulti. Ne ho la prova con i miei figli, non c'è solo comunicazione con loro ma anche complicità. Spero di riuscire a scrivere libri che i bambini possano leggere ai genitori". Questo libro ha chiuso la terza edizione di Libri con-tatto in modo perfetto, essendo inerente, non solo all'ambito natalizio, ma anche a quello che sta accadendo oggi alla nostra società. Il libro di Saggese può insegnarci molto, perché come lui stesso ha detto, le favole servono agli adulti più che ai bambini. E' vero, dovremmo imparare dai più piccoli, loro possono insegnarci a guardare il mondo con un'ottica diversa, possono riportare la società a quella che era un tempo, comunicazione.
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Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»