Si chiamava Carmine Parlato, era un operatore di bordo della funivia del Faito e uno dei cinque volti di una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Lavorava per Eav, l’ente di trasporto regionale, ed era iscritto alla Filt Cgil, la categoria che rappresenta i lavoratori del settore trasporti. È morto sul lavoro, nel pomeriggio, mentre si trovava a bordo della cabina precipitata poco prima dell’arrivo alla stazione di monte.
Assieme a lui, anche alcuni turisti che viaggiavano sulla funivia, riaperta da appena una settimana dopo la consueta pausa invernale. Un rientro tra le nuvole e la bellezza del panorama, trasformato nel più drammatico degli incubi.
Parlato era un lavoratore esperto, stimato da colleghi e utenti. La notizia della sua morte ha colpito duramente il sindacato, che si è stretto intorno alla famiglia e ha voluto esprimere un messaggio di cordoglio e di riflessione.
«Siamo di fronte a una tragedia che lascia senza fiato e senza parole. Ora è il momento del cordoglio e del silenzio per le vittime di questa immane ed assurda tragedia. Poi verrà il momento di accertare con esattezza le cause e le responsabilità», è il commento condiviso da Angelo Lustro, segretario generale della Filt Cgil, e Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania.
Un pensiero che si fa anche monito: perché al dolore segua la verità. Perché tragedie del genere non siano mai archiviate solo come fatalità.
Presentata nella Reggia di Quisisana la prima edizione della competizione con Roma, Lazio, Inter e Juventus: grande entusiasmo da istituzioni e società per un evento che unisce sport, cultura e rinascita del territorio.